Al momento attuale, la questione previdenziale resta carico di dubbi e tensioni. Una cosa è certa: tra i partiti che sembrano stiano interpretando meglio il malessere di una certa parte dei lavoratori, spicca la Lega Nord di Matteo Salvini. Il punto di partenza da cui dobbiamo iniziare fa ovviamente riferimento al lungo lavoro preparatorio di raccolte firme svolto dai leghisti, per poter raggiungere il quorum necessario ad indire un referendum abrogativo sulla legge Fornero. Ad essere direttamente interessati non sono solo i giovani lavoratori e i precari, che si sono visti inasprire in modo molto netto le future mensilità pensionistiche (a causa del calcolo puramente contributivo).
Anche i lavoratori disagiati, in particolare esodati, precoci, chi ha svolto lavori usuranti e gli esodati quota 96 della scuola, vedono ovviamente con favore una simile iniziativa. Gran parte dei compiti necessari a centrare l'obiettivo sembrano ormai svolti: negli scorsi giorni è arrivato il via libero definitivo della Cassazione sulle 500.000 firme raccolte tra i cittadini, mentre ora si attende che si esprima altrettanto favorevolmente la Corte Costituzionale. Se arrivasse anche questo semaforo verde, si potrebbe finalmente offrire ai cittadini la possibilità di esprimere la propri volontà popolare sulla questione, già a partire dalla prossima primavera.
Il nodo restano i conti. Legge Fornero consente decine di miliardi di risparmi da qui al 2021.
Stante la situazione, il Governo Renzi non ha commentato in alcun modo la notizia del referendum abrogativo. È implicito che il voto popolare si esprimerebbe sicuramente a favore di un ripristino della situazione precedente, ma questa possibilità starebbe già preoccupando non poche forze politiche, tanto che ultimamente anche il movimento 5 stelle si starebbe defilando sulla questione.
Il problema restano le coperture, ovvero i risparmi per circa 80 miliardi di euro che sarebbero già stati messi a bilancio grazie alla Riforma Fornero dal 2011 al 2021. Bisogna però sottolineare che tali risparmi si sono tradotti direttamente nelle lacrime e nel sangue dei lavoratori e dei pensionandi.
Il Governo Renzi non commenta la notizia: possibile attività di studio su proposta riguardante la quota 100?
E c'è chi pensa che per correre ai ripari si stia prendendo in seria valutazione la proposta in arrivo da Cesare Damiano, Presidente della Commissione lavoro alla Camera, che suggerisce di offrire la pensione anticipata a tutti con la cosiddetta quota 100, formata dalla sommatoria dei contributi versati e dell'età anagrafica di ogni singolo contribuente. Ad esempio, basterebbero 62 anni di età e 38 anni di versamento, oppure 60 anni di età e 40 anni di contribuzione. Un'idea che secondo le prime stime e con gli opportuni accorgimenti, potrebbe essere sostenibile per il bilancio pubblico e neutralizzare allo stesso tempo il referendum abrogativo, salvaguardando così anche i tanti lavoratori che al momento stanno soffrendo assieme alle proprie famiglie una situazione di disagio e difficoltà.
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