Da un lato ci sono i desiderata dei lavoratori rimasti disagiati con la riforma Fornero del 2011. Dall'altro lato vi è il successo dell'iniziativa referendaria della Lega Nord per il ripristino della vecchia situazione previdenziale. Nel mezzo c'è il Governo Renzi, che si trova a gestire questa situazione delicata in un contesto molto difficile per i conti pubblici e in un periodo che non fa presagire, almeno nel breve termine, il ritorno alla crescita del Bel Paese. Sono questi gli elementi del mix micidiale che sta sconvolgendo ormai da diversi mesi il mondo delle pensioni in Italia.

Si tratta di una situazione all'interno della quale vi sono pochissimi margini di manovra, visto che i lavoratori reclamano il proprio legittimo diritto ad accedere all'Inps, dopo decenni di versamenti e una vita di duro lavoro. Stiamo parlando di lavoratori esodati, rimasti senza stipendio e senza pensione; ma in situazioni di disagio e difficoltà troviamo anche i lavoratori precoci, chi ha svolto lavori usuranti, nonché gli insegnanti e i dipendenti ATA Quota 96 della scuola pubblica, a cui è stato negato il pensionamento nonostante il proprio diritto fosse già maturato.

Il Referendum della Lega Nord per l'abolizione della legge Fornero: nuova incognita, Governo accelererà la riforma Pensioni 2014?

Fino ad oggi, in molti avevano interpretato la strategia attuata dai due Governi che si sono succeduti a Monti (nello specifico, Letta e Renzi) come attendista; visto che di fatto i fondi per poter rimediare complessivamente alla situazione non risultavano disponibili, si è pensato di sanare solo i lavoratori in stato di emergenza (il riferimento è agli esodati).

I restanti che hanno avuto accesso alla pensione, per il momento sono stati oggetto di specifiche salvaguardie già preesistenti. Bisogna però specificare che nel frattempo un certo numero di lavoratori ha sicuramente ottenuto il pensionamento grazie al raggiungimento dei nuovi requisiti di legge, previsti con la Riforma Fornero.

Ora le carte in tavola potrebbero cambiare, visto che negli scorsi giorni è arrivato l'ok definitivo della Cassazione sulla raccolta delle 500.000 firme necessarie per indire un referendum in merito alla delicata questione. Se anche il giudizio della Corte Costituzionale risultasse positivo, entro la prossima primavera si potrebbe pensare di chiamare gli italiani ad esprimersi sulla vicenda, con un esito che non è difficile immaginare.

Proprio per questo motivo, sembra logico che il Governo possa accelerare la propria azione sulle salvaguardie dei lavoratori disagiati fin qui ignorati.

Dalle mini pensioni al progetto Damiano dei quota 100: le ipotesi di pensione anticipata in fase di valutazione dal Governo Renzi

Stante la situazione, se effettivamente dovesse tenersi un referendum sulla legge Fornero si rischierebbe di mandare all'aria i risparmi già accumulati e messi nero su bianco con la riforma in questione. Sarebbe questo uno dei motivi che potrebbe spingere l'esecutivo Renzi a cercare di contenere la situazione, attraverso delle misure ad hoc. Ricordiamo che quelle più discusse attualmente sono le mini pensioni di Treu e la quota 100 di Damiano.

Le prime dovrebbero funzionare attraverso il meccanismo del prestito pensionistico, mentre la quota 100 dovrebbe garantire la pensione anticipata attraverso la somma di età anagrafica e anni di contribuzione (ad esempio, si potrebbe accedere all'inps con 63 anni di età e 37 di contributi). E voi, cosa pensate al riguardo? Fatecelo sapere con un commento, oppure cliccate sul pulsante "segui" in alto per restare aggiornati.