Arrivano finalmente importanti novità in merito a riforma pensioni 2015 e previdenza: la Commissione Bilancio della Camera ha infatti approvato i due emendamenti presentati alla Legge di Stabilità che chiedevano l’introduzione di un tetto alle Pensioni d’oro e la cancellazione delle penalizzazioni previste dalla Legge Fornero a carico di chi accedesse alla pensione anticipata pur non avendo raggiunto la soglia minima dei 62 anni. Partorito dal PD di Renzi il primo e figlio del disegno Damiano-Gnecchi il secondo, i due emendamenti aprono finalmente una breccia nel sistema previdenziale italiano contribuendo a gettare le basi per una futura riforma delle pensioni 2015.
Nel caso del tetto alle pensioni d’oro a prevalere è stato il buon senso, con questioni attinenti a giustizia sociale ed equità ad aver fatto da contorno ad una vicenda che se non fosse stata risolta sarebbe potuta divenire un vero e proprio boomerang per il governo Renzi. Peccato che la stessa sorte non sia toccata al caso pensioni Quota 96 Scuola, il cui emendamento è stato invece bocciato dalla stessa Commissione Bilancio scatenando rabbia e polemiche.
Di provvedimenti non propriamente ‘puliti’ dal punto di vista economico se ne sono visti tanti in questi anni (la gran parte degli scompensi economici di questo paese avrà pure delle origini in una scriteriata gestione delle risorse pubbliche), ma nel caso pensioni Quota 96 Scuola il governo Renzi ha adottato una rigidità quasi senza precedenti.
Tornando ai due temi focali del nostro contributo i provvedimenti su pensioni d’oro e penalizzazioni pro lavoratori precoci potrebbero davvero costituire delle solide fondamenta sulle quali edificare una riforma delle pensioni 2015 ampia e strutturata, ma tutto o quasi dipenderà dallo stesso governo Renzi.