L'Aspi, introdotta nel 2013 in sostituzione della vecchia indennità di disoccupazione, sta per subire delle modifiche con il nuovo Jobs Act di Renzi. Queste riguarderanno la durata del trattamento e la platea di interessati. La novità più grande è la volontà di estendere il trattamento a chi si trova in una situazione di disagio economico.
L'Aspi oggi, prima del Jobs Act di Renzi
Possono beneficiare dell'Aspi le seguenti categorie di lavoratori dipendenti:
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apprendisti;
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soci di cooperative con lavoro subordinato;
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personale artistico con lavoro subordinato;
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dipendenti della Pubblica Amministrazione con contratto a tempo determinato.
I requisiti fondamentali sono che la perdita del lavoro sia stata involontaria, che si abbiano almeno 2 anni di assicurazione e 1 anno di contributi versati nei 2 anni precedenti il periodo di disoccupazione.
L'importo Aspi viene calcolato sulla base della retribuzione imponibile degli ultimi 2 anni, divisa per le settimane di contributi e moltiplicata per 4,33. L'indennità è del 75% per stipendi che hanno un importo medio mensile fino a 1.192 euro, mentre per gli importi superiori a tale cifra, la parte eccedente viene calcolata solo per il 25%. Ogni 6 mesi, l'indennità viene ridotta del 15%. La durata varia in base all'età e va da 8 mesi a 14 mesi (fino al 2015).
Aspi 2015: le novità nel Jobs Act di Renzi
Il comma 2 dell'art. della Legge Delega, approvata al Senato il 3 dicembre 2014, specifica alcuni cambiamenti che saranno applicati all'Aspi:
- la durata del trattamento sarà rapportata alla storia contributiva del beneficiario, attraverso un'omogeneizzazione dei trattamenti ordinari e brevi;
- la durata massima sarà incrementata per i beneficiari con carriere contributive più rilevanti;
- l'Aspi sarà estesa a coloro che avevano un contratto di collaborazione coordinata e continuativa (amministratori e sindaci esclusi), in quanto saranno abrogati gli attuali strumenti di sostegno di cui per ora possono beneficiare;
- saranno introdotti limiti massimi alla contribuzione figurativa ;
- dopo aver fruito dell'Aspi, si pensa di poter introdurre una nuova prestazione per coloro che si trovano in una situazione di disagio economico, a patto che accettino di partecipare alle iniziative di attivazione proposte dai servizi competenti.