Prosegue senza soluzione di continuità il dibattito in tema di pensione anticipata 2015 e previdenza: il si giunto dalla Camera dei Deputati che ha approvato in prima lettura la Legge di Stabilità contribuisce infatti a gettare le basi per un riassetto della stessa pensione anticipata 2015, istituto quest’ultimo che potrebbe presto cambiare pelle rispetto alla strutturazione delineata dalla riforma Fornero qualche anno fa. La norma che prevede la cancellazione delle penalizzazioni sino al 2017 per chi acceda alla pensione anticipata  2015 prima della soglia minima dei 62 anni di età costituisce di fatto la prima grande deroga alla riforma Fornero, che in questi anni era stata protetta da una sorta di scudo invisibile in grado di rispedire al mittente ogni tentativo di riassetto (gli ultimi ‘assalti’ si erano avuti lo scorso agosto con l’approvazione della riforma PA).

La Legge di Stabilità 2015 ha dunque detronizzato la riforma Fornero? Certo è presto per trarre delle conclusioni anche perché il testo può variare in seguito all’esame del Senato, ma il fatto stesso che il governo Renzi, dopo mesi di silenzi e parole al vento, abbia iniziato a prevedere delle deroghe alla riforma Fornero è sintomo del fatto che qualcosa a livello di consapevolezza e mentalità sia mutato anche dalle parti di Palazzo Chigi. Aumentano così le speranze di poter avere a che fare con una pensione anticipata 2015 ben strutturata, più equa e meno rigida rispetto al volto che lo stesso istituto ha assunto nel 2014.

Pensione anticipata 2015, penalizzazioni e Quota 100: la riforma Fornero va in soffitta? Quale responso dal Senato?

Come accennato in apertura, la Legge di Stabilità agisce sulla pensione anticipata 2015 prevedendo la cancellazione delle penalizzazioni sino al 2017 per chi matura i requisiti contributivi necessari per l’accesso alla stessa pensione anticipata 2015 (42 anni e 6 mesi per gli uomini e 41 anni e 6 mesi per le donne) pur non avendo raggiunto quelli anagrafici (la soglia minima è stata fissata in 62 anni). Chi accederà dunque alla pensione anticipata 2015 prima di aver compiuto 62 anni non sconterà alcuna penalizzazione o decurtazione di sorta, statuizione questa che rimarrà in vigore sino al 2017. Proprio su questo punto potrebbe agire il Senato, prevedendo in particolare che la norma divenga strutturale o all’opposto che venga eliminata dal testo approvato alla Camera: al momento, stando alle ultime indiscrezioni, non sussiste un concreto pericolo che la norma venga elisa, ma la possibilità che il Senato agisca sul range temporale prefissato a Palazzo Chigi esiste ed è concreta. Come sottolineato in apertura, l’emendamento Damiano-Gnecchi sulle penalizzazioni non solo ridisegna parte dell’assetto relativo all’istituto della pensione anticipata 2015 ma costituisce anche una prima ‘formale’ delegittimazione della riforma Fornero, che sin qui non aveva mai ricevuto modifiche così radicali. Che sia l’inizio di un percorso più ampio che conduca ad una graduale riformulazione della stessa riforma Fornero? Troppo presto per dirlo, di certo l’ipotesi di riassetto più probabile per quel che concerne la stessa pensione anticipata 2015 continua a rimanere Quota 100 intesa come nuova soglia di accesso all’istituto che scaturirebbe dalla somma tra età anagrafica ed età contributiva. Staremo a vedere, per il momento è importante capire se e in che modo il Senato modificherà il testo della Legge di Stabilità. Noi continueremo a seguire i futuri sviluppi, se desiderate rimanere aggiornati vi invitiamo a cliccare il tasto ‘Segui’ in alto a destra.