Torna nuovamente in auge il problema dei lavoratori esodati, ovvero di quei soggetti che sono rimasti coinvolti negativamente dalla Riforma Fornero del 2011, finendo catapultati in una sorta di limbo, all'interno del quale non possono disporre di reddito da lavoro e da previdenza. Nella pratica, si tratta di persone che hanno firmato contratti di prepensionamento con i propri datori di lavoro, prendendo come riferimento lo schema delle regole di pensionamento disponibili al momento; ma a causa della crisi dello spread avvenuta circa tre anni fa, si sono visti irrigidire enormemente i requisiti anagrafici e contributivi di accesso all'Inps con l'avvento del Governo Monti, un evento che di fatto ha spiazzato e gettato nell'angoscia migliaia di persone.

Per poter porre rimedio a questa situazione, i Governi che si sono succeduti (Letta e Renzi) e le rispettive assemblee parlamentari hanno autorizzato una lunga serie di salvaguardie, sino ad arrivare a quella attuale che rappresenta la numero sei e che dovrebbe seguire i pensionandi fino alla quiescenza definitiva. Ma nonostante ciò, il problema non sembra potersi dare ancora per definitivamente risolto, visto che già si parla di una settimana sanatoria: scopriamo perché.

Sul nodo della sesta e settima salvaguardia intervengono i comitati territoriali degli esodati

Purtroppo sembrerebbe che nonostante le buone intenzioni di Governo e Parlamento, siano ancora in molti ad essere rimasti sprovvisti delle tutele previste per i lavoratori esodati.

A sottolinearlo sarebbero i comitati locali, che hanno ribadito il fatto durante una protesta pubblica tenutasi a Lodi due giorni fa: "si proceda urgentemente a sanare il diritto alla pensione per le decine di migliaia di esodati non salvaguardati". Secondo i dati forniti dagli stessi comitati, sarebbero quasi 50.000 le persone rimaste tagliate fuori dalla rete di protezione prevista con i recenti passaggi parlamentari.

Le richieste sono chiare: intervenire con un'ulteriore emendamento al Senato della Repubblica, dove inizierà a breve la discussione della legge di stabilità 2015. Si tratterebbe a tutti gli effetti di una settimana salvaguardia, per la quale però non è ancora ben chiaro dove si potranno reperire le risorse di bilancio. Anche perché a fare pressioni su Governo e Parlamento vi sarebbero anche gli altri lavoratori rimasti disagiati o senza coperture Inps, in seguito all'approvazione della legge Fornero: persone come coloro che hanno svolto lavori usuranti, i Quota 96 della scuola e più in generale una larga platea di disoccupati che attualmente risulta troppo avanti con gli anni per potersi reinserire nel mercato del lavoro ed è al contempo troppo giovane per ottenere una pensione. 

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