Le modalità di esecuzione del piano di assunzioni della Buona Scuola non sono ancora ben chiare, pare che partirà con un censimento da effettuare entro il mese di dicembre 2014. Questa è una prima tappa per le assunzioni programmate per il 2015, mentre sull'organico funzionale non si sa ancora nulla eppure c'è molto di cui occuparsi. In riferimento al censimento si è parlato senza entrare in dettagli nel documento della Buona Scuola ma altro non si sa riguardo alle modalità di esecuzione di questo piano straordinario che ha solo lati positivi per la disoccupazione e l'insicurezza dei docenti coinvolti, ma chi e come verrà coinvolto?
Sarà realizzabile davvero?
Perché, ci si chiede, è necessario realizzare questo censimento? Per sapere i numeri, sembra, di coloro che sono interessati all'immissione in ruolo nel 2015, per poter dare spazio anche a molti altri aspiranti oggi esclusi dal piano (come i laureati in Scienze della formazione primaria ed ex congelati Ssis). In sostanza si spera nelle rinunce per sistemare i laureati di Scienze della Formazione Primaria del Vecchio ordinamento (9.000) e i cosiddetti congelati Ssis (500).
Da quanto risulta dalle notizie che il Governo vuole verificare il profilo di ognuno dei 148 mila iscritti alle Graduatorie ad esaurimento a cui verrà chiesto di accettare queste condizioni:
- disponibilità ad accettare l'assunzione in una provincia della propria regione o anche in una diversa;
- allargamento propria classe di concorso a materie affini o all'organico funzionale ad una scuola o rete di scuole.
Sempre a tal fine si sono realizzate delle rilevazioni da cui risulta che negli ultimi 3 anni 43 mila docenti non hanno avuto incarichi annuali (31 agosto o 30 giugno) o supplenze brevi, ma questi potrebbero aver lavorato nelle scuole paritarie ed anelare all'assunzione nella scuola statale.
Il cammino per la realizzazione di questo ambizioso progetto è tempestato di domande sulle problematiche per passare dalla teoria alla pratica che sono numerose, una tra tutte il destino di coloro che dovessero dimostrare contrarietà alla possibilità di essere assunti in altra regione.
Non solo alla notizia di questa novità introdotta a inizio anno, molti docenti hanno sollevato il problema dell'aver scelto una provincia diversa a maggio 2014 nell'aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento, per entrare di ruolo, mentre col senno di poi sarebbe stato forse meglio di rimanere nella provincia di partenza.
Il prossimo anno fatto sta che, anche se non si sa come, nelle scuole entreranno tantissimi docenti, con un sistema ormai obsoleto che permette a docenti giovani che hanno il solo diploma di maturità, anche con un voto basso, di entrare di ruolo solo per il fatto di aver accumulato punteggio, mentre non potranno accedervi dei laureati con lauree brevi che non hanno diritto ad insegnare pur avendo la maturità classica o scientifica e una laurea ad esempio in Pedagogia con un punteggio molto più alto.
In Italia, ancora una volta la meritocrazia non trionfa, basta aver fatto servizio in scuole pubbliche ma anche in scuole private per far punteggio per salire in graduatoria docente, quindi non i meritevoli e i capaci e i buoni educatori diventeranno docenti il prossimo anno. Seppure vero che si è tutti felici per la decisione di Renzi, va pure detto che di questo personale buona parte non sarà all'altezza del compito mentre molti giovani e anche molti adulti "meritevoli" non essendo in posizione utile resteranno fuori.