Sono diverse le novità tecniche introdotte nel campo della previdenza con il definitivo via libera alla legge di stabilità 2015, tanto a riguardo dell'Inps quanto in riferimento al secondo pilastro pensionistico e ai fondi pensione privati. In entrambi i casi alla Camera e al Senato della Repubblica si è cercato di calmierare dei provvedimenti che all'inizio sono stati mal accolti dalla platea dei destinatari, ma potremo capire solo nei prossimi mesi se questo lavoro di fine mediazione da parte del Governo Renzi sarà riuscito a creare il giusto equilibrio tra le esigenze di cassa del legislatore e quelle di risparmio e welfare dei pensionandi.

Pensioni Inps, arriva l'unificazione dei pagamenti al 10 del mese per chi cumula almeno due diversi accrediti

Una delle novità più importanti relative alle pratiche di buona gestione portate avanti dall'Inps è certamente quella relativa all'unificazione dei pagamenti effettuati verso i pensionati che hanno già maturato una rendita di welfare. Nelle prime intenzioni del legislatore qualsiasi forma di accredito da parte dell'istituto di previdenza sarebbe dovuta avvenire al 10 di ogni mese, un'idea che poteva portare a risparmi consistenti nei conti dello Stato, ma che è stata scartata in seguito alla valutazione dei disagi che sarebbero stati subiti dai destinatari. Più contenuta e realizzabile è sembrata invece l'adozione della misura per coloro che cumulano due o più accrediti da parte dell'Inps: questi pensionati riceveranno a partire dal 2015 i versamenti al 10 di ogni mese.

In questo modo, sarà possibile cominciare a uniformare e razionalizzare la macchina dei pagamenti dell'istituto di previdenza. Si conta che la misura avrà effetto su di un numero di 800.000 persone, una cifra che può sembrare elevata ma che rappresenta comunque una platea contenuta rispetto ai 15 milioni di aventi diritto ad una pensione pubblica.

Aumento delle imposte sui fondi pensione, ma vi sarà un bonus fiscale per chi investirà in Italia

Anche sul comparto dei fondi pensione privati il Governo ha mostrato di voler cercare la mediazione, accogliendo nel possibile le rimostranze dei destinatari. Con l'approvazione della legge di stabilità 2015 alla Camera erano arrivate numerose proteste, dovute all'aumento impositivo delle imposte sui fondi pensione (dal 11,5% al 20%) e sulle casse professionale (20% al 26%).

In Senato si è arrivati invece ad una soluzione di compromesso, visto che tali aumenti verranno calmierati da un credito d'imposta equivalente, ma solo per quei fondi che decideranno di investire i propri capitali in Italia.

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