Forza Italia di Silvio Berlusconi va all'attacco del Jobs act e dei primi due decreti attuativi (su contratto a tutele crescenti e mini Aspi) varati dal Governo Renzi alla vigilia di Natale, mentre continua a insistere sulla necessità di una riforma pensioni che preveda l'aumento delle pensioni minime a 1.000 euro al mese e sgravi fiscali per i pensionati, come per esempio potrebbe essere l'estensione del bonus Irpef da 80 euro al mese prevista nella legge di Stabilità 2015 per i lavoratori dipendenti e assimilati con uno stipendio inferiore a 1.500 euro al mese.

Ecco le promesse di Berlusconi ai pensionati in attesa di una proposta articolata per la riforma delle pensioni: "Per gli anziani - ha detto l'ex premier - un'attenzione speciale: aumento pensioni minime a 1.000 euro al mese, assistenza sanitaria completa, nessuna tassa sulla casa, nessuna imposta di successione".

Jobs act, no di Forza Italia: interventi di Berlusconi, Prestigiacomo, Gasparri, Santanchè, Capezzone

"Il Governo ha dimostrato poco coraggio sul Jobs act e anche le scelte al ribasso contenute nei decreti attuativi testimoniano che la volontà di cambiare si è liquefatta come neve al sole", ha scritto in una nota stampa la parlamentare di Forza Italia Stefania Prestigiacomo commentando il via libera ai decreti attuativi della riforma del lavoro del Governo Renzi che porta la firma del ministro del Lavoro Giuliano Poletti.

"Non si possono risollevare così - ha aggiunto la deputata azzurra - le sorti di un mercato del lavoro ridotto allo stremo, con una disoccupazione giovanile a livelli storici. Servono - ha proseguito Stefania Prestigiacomo (Fi) - risorse, vere, e investimenti. Nel Jobs act - secondo l'ex ministro dell'Ambiente del Governo Berlusconi - manca tutto questo: il pacco di Natale di Renzi è bello che servito". "Matteo Renzi per Natale fa ingoiare l'articolo 18 cosi com'era - ha dichiarato la deputata di Forza Italia Daniela Santanchè -. Purtroppo nel 2015 - ha aggiunto - non si creeranno nuovi posti di lavoro. Renzi come sempre predica bene ma razzola male".

"Agli immemori che nemmeno a Natale evitano errori polemici, ricordo - ha affermato in una nota il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri - che in materia di lavoro i governi Berlusconi realizzarono la piu' moderna e coraggiosa delle riforme, la legge Biagi, grazie alla quale - ha sottolineato il vice presidente del Senato - la disoccupazione scese all'8%, mentre oggi la media nazionale, grazie alla sinistra e a chi l'appoggia, è al 13% con livelli tragici per Sud e giovani.

Difficile - ha proseguito il senatore Gasparri commentando il Jobs act e i compromessi nella maggioranza - prendere lezioni da chi, invece di prendere schiaffi dal Partito democratico, che irride ai suoi alleati-sgabello, farebbe bene - ha detto riferendosi agli 'amici' del Nuovo centrodestra di Angelino Alfano e quindi anche a Scelta civica di Stefania Giannini - a usare questi giorni di festa per meditare sulle vie da percorrere per ricomporre il centrodestra. C'e' da meditare per tutti, noi - ha concluso Gasparri - lo faremo".

"Un Jobs act così rinunciatario - ha commentato il parlamentare Daniele Capezzone, di Forza Italia, presidente della commissione Finanze della Camera dei Deputati - dopo una lunga e dura battaglia (di parole) con Cgil e sinistra Pd, mostra che Matteo Renzi ha scelto di tirare a campare, non di rischiare. Così non si cambia verso - ha proseguito - e non è la volta buona. Il Governo Renzi - ha sottolineato il deputato azzurro - appare come l'ultimo dei vecchi governi, non come il primo dei nuovi".