Il Neo Commissario Inps Tiziano Treu (succeduto da pochi mesi a Vittorio Conti) è tornato più volte a parlare della necessità di riformare la previdenza, concentrandosi soprattutto sul problema della flessibilità in uscita. Per spiegare meglio al sua visione, ha parlato durante un'intervista a Radio 24, l'emittente di Confindustria, ponendo l'accento su due punti molto importanti. Il primo riguarda il fatto che la sostenibilità dell'Inps è fuori dubbio dopo la legge Fornero, ma resta legata a doppia mandata con l'andamento dell'economia italiana: il nostro Paese deve assolutamente tornare a crescere, anche perché diversamente i riverberi non si limiterebbero certo al sistema pensionistico (che pur pesa in modo notevole sui conti pubblici).

Il secondo problema riguarda la necessità di ammorbidire la rigidità del sistema, perché ora non risulta inclusivo e non tutela tutte le persone che al contrario avrebbero necessità di accedere all'Inps.

Treu su riforma Fornero, giusto alzare l'età di accesso; ma il modo è stato troppo drastico

Interrogato rispetto alla legge Fornero, Treu ha spiegato che si tratta di un problema di modi e non di merito; d'altra parte, la sua implementazione è avvenuta sotto le tensioni dei mercati internazionali, quando lo spread era schizzato alle stelle e vi era il forte rischio che lo Stato non sarebbe riuscito più a pagare le Pensioni o gli stipendi pubblici. In pratica, vi era l'idea che bisognasse intervenire con urgenza per rendere il sistema sostenibile, mentre le situazioni di disagio sarebbero state sistemate successivamente.

Purtroppo, come ben sappiamo, ai Governi che si sono succeduti è venuto a mancare lo spunto della ripresa economica per poter porre rimedio.

Esodati, problema risolto. È polemica per le nuove affermazioni di Treu

Si riaccende invece la polemica sulla delicata questione degli esodati, perché il Commissario Treu durante l'intervista radiofonica ha nuovamente definito il problema come risolto: "è chiaro che ci sono ancora delle persone anziane disoccupate, ma non esodati, perché l'esodato è uno che aveva fatto dei conti o degli accordi [...] gli esodati in senso tecnico non ci sono più".

Un'affermazione che ha fatto letteralmente infuriare i comitati territoriali a rappresentanza di questa tipologia di lavoratori disagiati, tanto che è arrivato immediatamente il comunicato di risposta, con il quale gli esodati hanno sottolineato l'amarezza per la propria situazione: "gli esodati non salvaguardati esistono e non sono pochi casi isolati, bensì decine di migliaia!".

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