Con l'approvazione della legge di stabilità 2015 alla Camera abbiamo visto raggiungere risultati inattesi per il settore della previdenza, anche se molto resta ancora da fare. Stiamo parlando ovviamente della sanatoria dedicata ai lavoratori precoci, che hanno visto eliminarsi i vincoli anagrafici e le penalizzazioni sul reddito grazie da un emendamento specifico portato avanti dal Partito Democratico. Ma la notizia arriva dopo poche settimane dall'approvazione della sesta salvaguardia per i lavoratori esodati, tanto che lo stesso Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano ha commentato con interesse e in modo positivo gli ultimi avvenimenti che riguardano il sistema pensionistico.

Chiaramente la strada è ancora lunga per coloro che si attendono delle tutele dopo l'approvazione della legge n. 114/2011: vi sono sul piatto ancora una parte dei lavoratori esodati (non coperti dalla salvaguardia), ma anche insegnanti e dipendenti ATA quota 96 della scuola, oltre che persone con alle spalle lavori usuranti e disoccupati rimasti fuori dal welfare.

Legge di stabilità 2015 al Senato: tetto alle Pensioni d'oro fornirà risorse per i lavoratori disagiati?

Proprio le categorie appena citate guardano con attenzione alle possibili svolte che potrebbero arrivare in Senato per le loro posizioni. La speranza è che si possano liberare risorse sufficienti per arrivare ad una loro salvaguardia, visto che il nuovo tetto alle pensioni d'oro potrebbe fornire delle risorse inaspettate.

Nella pratica, si è impedito ai lavoratori con reddito elevato dello Stato di poter cumulare ingiustamente i vantaggi del retributivo e del contributivo; questo provvedimento dovrebbe liberare delle risorse, il cui importo esatto al momento è ancora oggetto dei tecnici del Ministero dell'Economia e della Ragioneria dello Stato.

È chiaro però che l'intento del Governo Renzi consiste nel dirottare l'eventuale surplus sulle situazioni più critiche, che sono state appena descritte. Ricordiamo, ad esempio, che la vicenda dei Quota 96 ha visto bocciare alla Camera due emendamenti sanatori proprio per la mancanza di risorse finanziarie da mettere a copertura degli interventi.

Discussione al Senato e previdenza integrativa: meno tasse per i fondi pensione privati?

Altro capitolo di svolta al Senato potrebbe essere quello del secondo pilastro previdenziale, sul quale in molti pensano che il Governo Renzi abbia calcato troppo la mano alla Camera, con l'innalzamento dell'aliquota impositiva al 20%. Secondo quanto ha riferito il sottosegretario Pier Paolo Baretta rispondendo ad un'intervista del Sole 24 ore, si cercherà di mantenere l'attuale livello impositivo, che risulta dell'11,5% per i fondi pensione privati e del 20% per le casse professionali. Anche la rivalutazione del TFR potrebbe beneficiare di un simile dietrofront, che però dipenderà ancora una volta dal rispetto formale dei requisiti di stabilità del bilancio pubblico.

E voi, cosa pensate al riguardo delle possibili novità previdenziali che saranno introdotte in Senato con la legge di stabilità 2015? Come sempre, vi invitiamo a condividere le vostre opinioni attraverso i commenti del sito. Se invece desiderate restare aggiornati sulle ultime notizie riguardanti la riforma del sistema pensionistico, potete utilizzare la funzione "segui" presente in alto, sotto al titolo.