La sentenza della Corte Europea di Lussemburgo dello scorso 26 novembre aveva sentenziato sulla irregolarità dei contratti a termine nella Scuola sollecitando l'Italia ad adeguarsi alla normativa europea 70/1999 dove l'unica forma di stabilizzazione si dice essere quella del contratto a tempo indeterminato. Apparentemente ne rimangono esclusi tutti quei docenti precari che non hanno maturato i 36 mesi di servizio utili, circostanza tutta da chiarire in quanto ci si basa sul ricorso presentato da Anief e sollecitato presso i giudici europei dal Tribunale di Napoli che riguardava i docenti precari con più di 36 mesi.

Diversi sindacati si stanno invece attivando per consentire il ricorso a tutti quelli che si trovano in questa condizione, anche quelli della III fascia e tutti i diplomati magistrali.

Giurisprudenza italiana

Giova ricordare indubbiamente che al momento non c'è nessuna sentenza in Italia che assicuri l'immissione in ruolo sicura, in quanto non è esattamente questo il significato della pronuncia europea. In ossequio al principio di stabilire adeguate sanzioni per le pratiche scorrette finora si sono avuti solo risarcimenti, come nei casi di Torino e Chieti dove sono stati adottati nei confronti di diversi insegnanti. E probabilmente questo è il motivo di tanta prudenza da parte della maggioranza dei legali quando li andiamo a interpellare sulle possibilità di fare un ricorso per avere il ruolo.

Detto questo, occorre sottolineare che è da valutare caso per caso, fermo restando la certezza di richiedere il risarcimento del danno, in termini contributivi, retributivi, scatti pensionistici etc etc.

Chi fa i ricorsi e cosa serve

Fino adesso è certo che le sigle sindacali che si sono attivate per consentire di fare ricorso anche con meno di 36 mesi sono Adida, Unicobas e Snals, per le cui modalità di adesione si rimanda all'esame di quanto scritto sui rispettivi siti.

Per il ricorso proposto va posta la massima attenzione a quanto segue:

1. avere stipulato una serie di contratti; lo scopo infatti è rilevare la reiterazione continua.

2. aver impugnato l'ultimo contratto dell'anno scorso, entro 120 giorni dall'ultimo giorno di lavoro.

Chi si trovasse in questo caso, deve aderire al ricorso entro 180 giorni da quando ha impugnato il contratto.

Se non dovesse aderire nei termini dovrà attendere la fine di quest'anno scolastico 2014-2015 e impugnare quello in corso, o l'ultimo che avrà entro tale data.

3. Chi avesse già impugnato i contratti con un ricorso in atto al GDL, dovrà aspettare la fine di quest'anno scolastico , impugnare l'ultimo contratto, e presentare un nuovo ricorso.

NB: quando si intende impugnare l'ultimo contratto di lavoro al punto 2) si intende inviare la diffida al Miur con la richiesta di stabilizzazione elencando tutti i contratti avuti in essere, anche temporanei, come procedura necessaria al ricorso.

Documenti necessari

Il precario che volesse fare il ricorso deve presentare la copia di tutti i contratti stipulati con la specifica delle ore lavorate in ogni scuola e autocertificazione del reddito che attesti di non avere un reddito familiare superiore ad euro 32.298,99 compilata e firmata. Quest'ultima allo scopo di non pagare il contributo unificato di circa 218 euro. Il tutto va fatto entro questo mese di gennaio.