«L'Italia fa schifo, hanno fottuto un diritto sacrosanto». Così si esprime il leader della Lega Matteo Salvini appena venuto a conoscenza della bocciatura da parte della Corte Costituzionale del referendum, promosso proprio dalla Lega Nord, sull'abrogazione della legge Fornero sulle Pensioni del dicembre 2011. Se per l'ex ministro del Lavoro, prof.ssa Elsa Fornero, madrina della omonima legge la decisione dell'Alta Corte è una decisione positiva e giusta, non altrettanto possono dire i sindacati e tutti gli esponenti politici che si erano schierati a favore del referendum abrogativo.

Allora a parte le forti e colorite esternazioni di Matteo Salvini, quali sono le prospettive del sistema previdenziale italiano? Quali le possibilità di modifica? Innanzitutto, come afferma, il commissario straordinario dell'Inps, Tiziano Treu, la legge Fornero "ha bisogno di manutenzione". In tal senso molte sono le proposte sul tavolo del governo che meritano attenzione. È giunto il momento che il governo sciolga i suoi dubbi.

È giunto il momento in cui il Ministro all'Economia Padoan, feroce sostenitore della validità della legge Fornero che assicura allo Stato risparmi di oltre 80 miliardi fino al 2021, faccia di concerto con il governo tutto e con i partiti che lo sostengono, proposte che mirino a sanare situazioni pensionistiche che si trascinano ormai da anni e proposte che vadano incontro alle aspettative di chi chiede una minore rigidità ed una maggiore flessibilità per l'uscita dal modo del lavoro.

I quota 96 (ormai pluri ex) scuola, gli esodati, i ferrovieri, le donne in attesa del rinnovo ufficiale dell'opzione donna, sono i casi più eclatanti di chi è rimasto imbrigliato nelle maglie della legge Fornero, o per errore o per calcoli non condivisi. Bisogna provvedere a queste incresciose situazioni ed anche a breve.

Poi vi sono le proposte di "manutenzione". della legge. Le proposte del presidente della Commissione lavoro della Camera, on.Cesare Damiano, il quale è da tempo che si batte per una revisione della legge Fornero. Damiano chiede maggiore flessibilità e fissa a "Quota 100" la soglia per uscire dal mondo del lavoro. Poi c'è la proposta, condivisa anche dal Ministro Poletti, del "prestito pensionistico".

Ci sono le osservazioni del nuovo presidente Inps Prof. Tito Boeri. Insomma di "carne al fuoco" ce n'è. Si spera che la bocciatura della Corte Costituzionale acceleri il processo di riforme anche sul versante pensionistico, come da tutti richiesto ed auspicato.