Con l'approvazione della Legge di Stabilità 2015 la materia previdenziale ridiventa la questione delle questioni. Il tema più scottante che il 2014 ha rinviato al nuovo anno. Un tema caldo sul quale governo, forze politiche, nessuna esclusa, singoli parlamentari e figure istituzionali si sono confrontati e dato battaglia con proposte ed emendamenti per tutto il 2014, con la speranza, vana, di poter modificare la tanto vituperata legge sulle Pensioni Monti-Fornero del dicembre 2011. Legge che ha provocato tanti danni sociali, ma che ha prodotto anche effetti economici benefici per le magre casse dello Stato.
Effetti che il ministro all'Economia Padoan ha difeso con le unghie e con i denti, tanto da respingere tutte le proposte di modifica che sono giunte sul suo tavolo e del governo nel suo assieme, trovando, a volte, appoggi e difensori "civici" ma anche contrasti.
Sarà l 2015 l'anno della svolta?
Il 2015, come da più parti richiesto ed invocato, dovrebbe essere l'anno della svolta. Quello decisivo per la ricerca di meccanismi condivisi di uscita anticipata e flessibile dal mondo del lavoro. Esodati, quota 96, opzione donna sono i casi più eclatanti i "mostri" generati la legge Fornero che attendono ormai da tre anni una soluzione strutturale. Soluzione più volte annunciata e che sembrava essere arrivata al traguardo agognato, ma che invece non è mai riuscita a tagliare il nastro.
Svolta anche per le pensioni minime?
Poi ci sono i problemi di chi una pensione ce l'ha, ma che non è sufficiente per arrivare a fine mese: il problema delle pensioni minime. Anche su questo versante il dibattito è acceso e vivo. Le proposte di estendere il bonus di 80 euro anche ai pensionati, con pensioni minime sono state tante ma sempre infruttuose.
Il ritornello sempre lo stesso: la mancanza di risorse economiche idonee a far fronte alla richiesta.
Ad onor del vero, lo stesso premier Matteo Renzi più volte si è espresso in loro favore. Difatti a più riprese ha dichiarato la sua disponibilità per cercare una soluzione alle esigenze dei più deboli , di quei pensionati che vivono con meno di mille euro al mese e di quei 2 milioni anche con meno di 500. Insomma il 2015 si presenta non avaro di problemi anche sul versante pensionistico. In attesa sempre che la Corte Costituzionale si pronunci sul referendum abrogativo della legge Fornero.