Le regole introdotte con la riforma del lavoro del governo Renzi sono valide solo per i lavoratori dipendenti del settore privato. Il contratto a tutele crescenti nonché le nuove modalità di licenziamento connesse alla modifica dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori sono stati pensati unicamente per le aziende private. Questo è quanto sostenuto dal premier Matteo Renzi al momento del varo della riforma.

Non la pensano tutti allo stesso modo e questo ha comportato una frattura all'interno della maggioranza. Secondo il senatore di Scelta Civica Pietro Ichino, la mancanza di una chiara specifica al riguardo nella normativa stessa implicherebbe l'estensione a tutti i lavoratori dei nuovi principi.

Ad ogni modo l'argomento ha provocato ampie polemiche da più parti. Probabilmente se nel Jobs Act fosse stata presa una netta posizione sulla questione e fatta chiarezza, la normativa non si sarebbe prestata a più interpretazioni e si sarebbe limitato lo scontro all'interno del governo.

Cosa succede ai pubblici dipendenti

Secondo il Presidente del Consiglio si dovrà attendere i mesi di febbraio e marzo per vedere varata la riforma che interesserà il pubblico impiego, periodo in cui troverà attuazione la legge delega che riforma la pubblica amministrazione (disegno di legge delega Madia). La decisione non estendere il jobs act ai pubblici dipendenti non è dipesa dall'intento di favorire i dipendenti statali bensì, come riferito dal premier, dal fatto che verranno predisposti gli appositi strumenti per punire i fannulloni e i disonesti mediante apposita normativa.

Il disegno di legge delega è già all'analisi presso la commissione affari costituzionali del Senato e la ripartenza con maggiore urgenza è collegata anche agli eventi che hanno visto coinvolti i vigili di Roma assenti la notte di Capodanno.

Di cosa si occuperà il ddl Madia?

Molteplici sono gli argomenti che verranno trattati dal disegno di legge delega Madia.

Citiamo tra gli altri:

  • pubblico impiego;
  • processi di semplificazione mediante l'adozione del digitale;
  • razionalizzazione delle forze dell'ordine;
  • ottenimento di risposte da parte delle pubbliche amministrazioni entro tempi certi;
  • silenzio assenso;
  • camere di commercio.