Prosegue con grande veemenza il dibattito riferito a pensione anticipata 2015 e previdenza: tanti i temi sul tavolo, dalla possibile configurazione della cosiddetta Quota 100 all'inasprimento dei requisiti di accesso alla stessa pensione anticipata 2015-2016 deciso dal MEF tramite la direttiva pubblicata in Gazzetta Ufficiale nei primi giorni del nuovo anno. In merito a quest'ultimo punto si stanno vivendo giorni di febbrile attesa: sia Renzi che Poletti, in risposta ad un'interrogazione presentata dal membro PD Maria Luisa Gnecchi, hanno già esternato la propria disponibilità a rivedere la nuova normativa, si resta dunque in attesa delle prime risposte nella speranza che il buon senso per una volta possa prevelare su meri discorsi di natura economica.

Situazione di stallo anche per quel che concerne pensione anticipata 2015 e opzione donna: l'INPS di Boeri dovrà presto chiarire se l'anno in corso potrà essere tenuto in considerazione ai fini del raggiungimento dei requisiti di fruizione richiesti o se viceversa il termine del 31 dicembre 2015 (deadline per la presentazione della relativa domanda di accesso) andrà considerato solo e soltanto da chi ha maturato gli stessi requisiti entro il dicembre del 2014. Gli organi competenti non hanno ancora esternato comunicazioni ufficiali ma ci sono già i primi segnali.

Pensione anticipata 2015, Quota 100, direttiva MEF e opzione donna: si resta in attesa delle prime risposte, il quadro completo

Partendo dal riassetto della pensione anticipata 2015, la formula più probabile rimane quella proposta dal Presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano: l'idea è quella di configurare la cosiddetta Quota 100 che scaturirebbe dalla somma tra età anagrafica e età contributiva. Il vantaggio di questa soluzione consisterebbe nell'elevata flessibilità di un meccanismo che consentirebbe ai lavoratori di accedere alla pensione anticipata 2015 una volta maturato un range di requisiti 'stabiliti' in autonomia: 62 anni di età più 38 di contributi, 63 più 37 o 64 più 36, ogni lavoratore potrebbe decidere se abbandonare il proprio impiego purchè la somma tra la propria età e il tempo totale di impiego dia 100 come risultanza. Damiano ha recentemente stimolato il governo Renzi ad offrire una risposta, ma se è vero che lo stesso Esecutivo vuole introdurre una maggiore flessibilità in uscita (così come esternato dal MEF, dall'INPS e dal consigliere economico di Renzi Yoram Gutgeld), la proposta non può e non deve essere scartata.



Discorso simile per pensione anticipata 2015 e opzione donna, l'istituto che consente alle lavoratrici di andare in pensione una volta raggiunti i 57 o 58 anni di età più 35 di contributi: l'INPS ha deciso di raccogliere tutte le domande che perverranno ma non ha ancora chiarito se potranno aderire all'istituto anche le lavoratrici che matureranno i requisiti di accesso in questo 2015. Stando agli ultimi dati si parla di oltre 8mila potenziali candidati. Già lo scorso novembre il membro PD Maria Luisa Gnecchi dimostrò, numeri alla mano, come una proroga dell'opzione donna frutterebbe enormi risparmi alle casse statali, ci si attende dunque un pronunciamento positivo. L'opzione donna va inoltre incontro alla stessa esigenza cui si faceva cenno pocanzi: incrementare il livello di flessibilità in uscita, con le lavoratrici che avrebbero una scelta ulteriore su quando e a fronte di quali condizioni abbandonare l'impiego. Si resta in attesa di risposta anche sulla nuova direttiva del MEF che agisce sui requisiti di accesso alla pensione anticipata con decorrenza a partire dal primo gennaio 2016: il governo sta valutando ogni ipotesi, a breve si avrà l'ardua sentenza. Se desiderate rimanere aggiornati riguardo ai prossimi sviluppi vi invitiamo a cliccare il tasto 'Segui' poco sopra il titolo del pezzo.