Resta elevato il clima di tensione tra i lavoratori titolari di partita Iva che si vedono assoggettatati al versamento contributivo nella gestione separa Inps. Il nodo del contendere non riguarda solo le regole penalizzanti di pensionamento, rispetto a quanto non avviene per altre tipologie di lavoratori, ma la costante e progressiva crescita della percentuale di contribuzione. L'aliquota è infatti salita nel corso degli ultimi anni, arrivando a superare il livello del 30% sul fatturato per l'anno 2015, mentre in futuro potrebbe addirittura toccare la soglia del 33%.

Una richiesta che risulterebbe eccessiva per molti lavoratori, soprattutto se la si pone a confronto con l'aumento dell'aliquota sostitutiva dell'Irpef (triplicata dal 5% al 15%) per chi sarà costretto a confluire nel nuovo regime forfettario. Tutto questo, mentre lavoratori intellettuali come professionisti non iscritti ad un albo, consulenti e free lance si vedono dimezzare contemporaneamente il limite di fatturato annuo, portato ora a 15.000 €.

Lavoratori chiedono di rivedere il sistema di aliquote. Damiano propone taglio con emendamento al Milleproroghe

Basta fermarsi a riflettere per qualche istante sulla situazione appena descritta, per comprendere la fuga di molti lavoratori dalla gestione separata Inps e dai relativi meccanismi di pensionamento.

Sono in tanti a dichiarare che a queste condizioni si rischia la chiusura della partita Iva, anche perché il mantenimento in essere non sembra poter consentire per molti delle entrate utili a mantenere uno stile di vita dignitoso e superiore a quella che viene definita dall'Istat come la soglia statistica di povertà. Per cercare di porre rimedio, sulla questione è intervenuto recentemente il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano, che vorrebbe agire nel più breve tempo possibile tramite un emendamento al decreto milleproroghe: "il PD ha presentato un emendamento [...] per congelare l'aumento dei contributi previdenziali per le Partite Iva al 27%.

Analoghe iniziative sono state prese da altri partiti [...] sono dunque possibili iniziative unitarie nei confronti del Governo". Le possibilità per arrivare ad una soluzione di compromesso sembrano comunque elevate, anche perché è stato lo stesso esecutivo al termine dello scorso anno a riferire l'intenzione di porre rimedio alle difficili condizioni sperimentate dai lavoratori con partita Iva, con particolare riferimento ai contribuenti più giovani.

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