Sempre più vicina la data in cui la Corte Costituzionale dovrà pronunciarsi sul referendum abrogativo della legge sulle pensioni targata Elsa Fornero, Ministro al lavoro del Governo Monti del dicembre 2011. Legge difesa con i denti dall'attuale Ministro all'Economia Padoan, del governo Renzi e sostenuta dalla Comunità Europea, come unica legge in grado di dare respiro alle povere casse dello Stato.

Si sa che la legge Fornero garantisce alle magre casse dello Stato un risparmio di 80 miliardi fino al 2021. E allora cosa fare per scongiurare che l'alta Corte decida a favore del referendum abrogativo?

Referendum condiviso non solo dalla Lega di Matteo Salvini, ma anche dalla Cgil di Susanna Camusso, dalla sinistra PD, dal M5S, da SEL. La soluzione apparentemente più semplice è quella di modificarne alcune parti, senza stravolgerne gli assetti strutturali. Su questa linea si è pronunciato anche il premier Matteo Renzi.

Quali le soluzioni urgenti e necessarie che non stravolgerebbero l'impianto strutturale e a favore di quali categorie? Innanzitutto c'è da sistemare e da correggere l'errore fatto nella legge Fornero sul personale scolastico in quota (ex) 96. Lavoratori della scuola che ancora oggi sono in servizio, sebbene avessero acquisito nell'anno scolastico 2011/12 i requisiti per andare in pensione, con le norme ante Fornero.

C'è da rivedere anche la questione dei rigidi criteri di uscita della legge Fornero. Legge che ha abolito le quote ed innalzato l'età pensionabile, rendendo sempre più critico andare in pensione. A tal riguardo diverse scuole di pensiero si sono confrontate e continuano a confrontarsi per cercare criteri e modi meno rigidi e selettivi per l'uscita dal mondo del lavoro.

Dal pensiero di Cesare Damiano, con la riproposizione delle quote, in particolare la quota 100 e maggiore flessibilità per le richieste di uscita anticipata rispetto alle norme attuali, al pensiero di Tito Boeri, neo presidente dell'Inps, certamente non "fan" della legge Fornero. Propone Boeri, flessibilità ed interventi sulle Pensioni d'oro a vantaggio delle pensioni minime.

Tutti sono coscienti che, se si vuole evitare il referendum, occorre fare presto. Di questo ne è convinto anche il Ministro Padoan che a giorni vedrà il Presidente dell'Inps Tito Boeri. Si spera che si trovi un punto di convergenza utile e necessario a chi aspetta di andare in pensione e a chi la pensione ce l'ha, ma che non è sufficiente per arrivare a fine mese.