Siamo ormai arrivati alla fine del mese di gennaio 2015 e l'inizio dell'anno ha portato a risvolti interessanti sul delicato tema della previdenza. Le discussioni si sono fortemente riaccese in seguito alla decisione della Corte Costituzionale di giudicare come inammissibile il Referendum abrogativo contro la legge Fornero, proposto dalla Lega Nord. La politica ha risposto tramite le parole del Ministro Giuliano Poletti, spiegando di avere allo studio diverse ipotesi per la realizzazione di uno strumento normativo flessibile di pensionamento anticipato, che possa risolvere finalmente in via strutturale le tante situazioni di disagio che affliggono gli italiani in uscita dal lavoro.

D'altra parte, come hanno sottolineato gli stessi sindacati, uno sblocco della situazione appare ormai improrogabile visto che la disoccupazione giovanile è cresciuta fino a superare il limite del 40%, un dato che molti attribuiscono proprio al blocco del turn over.

Pensione anticipata: dal contributivo puro al prestito pensionistico, fino alla quota 100. Ecco le ipotesi allo studio di Governo, Inps e sindacati

Se per stessa ammissione del Ministro Poletti vi sarebbero allo studio diverse ipotesi di flessibilizzazione nell'accesso all'Inps, ancora non sembra essere maturata la decisione politica su quale possa risultare il meccanismo di quiescenza più funzionale rispetto agli obiettivi di salvaguardia dei lavoratori.

La nomina dell'economista Tito Boeri all'Inps farebbe presupporre dei metodi legati al contributivo puro, ad esempio slegando la data di pensionamento dagli attuali vincoli anagrafici ma al contempo facendo divenire preponderante il calcolo contributivo nella determinazione dell'importo erogato al futuro pensionato. Diverso invece sarebbe il meccanismo del prestito pensionistico, attraverso il quale l'Inps potrebbe anticipare al lavoratore i contributi per gli anni mancanti erogandogli una mini pensione fino alla data effettiva di quiescenza, quando la somma anticipata verrebbe restituita attraverso delle piccole trattenute.

Dalla Commissione lavoro alla Camera dei Deputati arriva invece la proposta di Cesare Damiano per la pensione anticipata con quota 100. Il sistema di funzionamento dovrebbe permettere la quiescenza attraverso la somma di età anagrafica e degli anni di contribuzione: così facendo, si potrebbe (ad esempio) andare in pensione con 60 anni di età e con 40 di versamenti.

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