Nella previdenza serve uno strumento normativo di flessibilità: è questo il senso delle parole utilizzate dal Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, in merito alla delicata situazione che l'Inps deve ancora fronteggiare. Nonostante le numerose dichiarazioni d'intenti e le tante proposte in arrivo dalla politica, il dato di fatto è che negli ultimi tre anni sono arrivate solo misure di tutela ad hoc ed estemporanee, come le salvaguardie in favore dei lavoratori esodati e dei precoci, mentre la tanto attesa adozione di un provvedimento strutturale è rimasta disattesa.

Tanto è vero che nonostante gli sforzi del legislatore, restano ancora molte figure lavorative fuori da un meccanismo di tutela: secondo i comitati locali vi sarebbero da salvaguardare ancora 40.000 esodati, i lavoratori precoci che matureranno i requisiti oltre il 2017, le lavoratrici con opzione donna del 2015, i quota 96 della scuola e i disoccupati in età troppo avanzata per potersi reinserire lavorativamente, ma troppo giovani per poter ottenere la quiescenza con i nuovi requisiti di legge.

Lavoratori esodati e precoci: ecco gli attuali requisiti di legge, si attende riforma strutturale con Presidenza Boeri

Entrando nello specifico, gli esodati sono stati oggetto nel 2014 della sesta salvaguardia parlamentare, che accompagnerà al pensionamento la maggior parte dei lavoratori.

Ma fuori dal computo restano ancora parecchi individui, che l'Inps definisce invece come disoccupati in età avanzata. Per quanto riguarda i lavoratori precoci, la sanatoria che permette il pensionamento al di fuori delle penalizzazioni decise dalla Riforma Fornero resta valida per tutti coloro che matureranno i requisiti entro il 31 dicembre 2017, con l'aggravio però di quattro mensilità rispetto ai parametri ordinari a partire dal primo gennaio 2016 per l'adeguamento alle aspettative di vita.

Pertanto, i requisiti di legge per i precoci che desiderano ottenere l'anticipata restano i seguenti:

  • a partire dal 1 gennaio 2015 fino al termine dell'anno, 42 anni e sei mesi di contribuzione per gli uomini e 41 anni e 6 mesi per le donne;
  • dopo il 1 gennaio 2016 fino al 31 dicembre 2017, 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.

La legge di stabilità 2014 ha però aperto indirettamente uno spiraglio interessante per i lavoratori esodati rimasti esclusi dalla sesta salvaguardia, visto che alcuni soggetti inclusi potrebbero abbandonarla in favore della nuova pensione anticipata per precoci.

Così facendo, si libererebbero dei nuovi posti nella graduatoria degli esodati. Resta però il fatto che la situazione appare ancora estremamente complessa, mentre per poter arrivare ad una soluzione definitiva in favore di tutti i lavoratori disagiati occorre un nuovo strumento previdenziale flessibile, in grado di offrire il pensionamento anticipato in via strutturale.

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