Al via una nuova settimana importante in materia di Jobs act e riforma pensioni 2015 dopo la nuova "intesa" raggiunta nei giorni scorsi durante il vertice Italia-Germania a Firenze tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e la cancelliera Angela Merkel in tema di riforme e politica economica e finanziaria dell'Unione Europea.

Lavoro, pensioni, fisco: Commissione Ue "controlla" le riforme di Renzi

Ha preso il via oggi (lunedì 26 gennaio), infatti, la "missione" istituzionale di tre giorni in Italia dei rappresentanti della Commissione Ue e della Bce.

Si tratta di una delegazione composta da trentotto persone che - nell'ambito della procedura Mip (Macroeconomic imbalances procedure, sugli squilibri macroeconomici) - valuta periodicamente la situazione del Paese in particolar modo per quanto riguarda l'implementazione delle riforme necessarie a superare gli squilibri macroeconomici eccessivi segnalati dalla Commissione Ue che così si possono riassumere: ingente debito pubblico, bassa produttività e bassa competitività.

Le riforme strutturali - dalla riforma del lavoro alle Pensioni, dalla riforma fiscale alla pubblica amministrazione - vengono inevitabilmente ritenute indispensabili per poter tentare di superare questi squilibri macroeconomici.

L'Italia, secondo quanto si apprende da fonti del ministero dell'Economia e delle Finanze, ha dimostrato di aver fatto molti passi avanti rispetto alla situazione registrata dalla delegazione Ue nel corso della precedente visita svolta nel settembre 2014.

La "missione" Ue avviene dopo i nuovi annunci del Governo Renzi sulla necessità di modificare la riforma pensioni Fornero per introdurre nuovi meccanismi di flessibilità in uscita per la pensione anticipata.

Renzi ha chiesto aiuto all'Ue, visto che per modificare una legge che prevede di risparmiare "80 miliardi fino al 2020" occorre trovare le risorse da qualche altra parte mettendo a rischio i conti pubblici. Il tutto mentre nelle commissioni Lavoro di Camera e Senato sono al vaglio i primi due decreti attuativi del Jobs act sugli ammortizzatori sociali e il contratto a tutele crescenti, nonché la nomina dell'economista Tito Boeri come nuovo presidente Inps.

Sono attese questa settimana le nuove proposte di riforma pensioni e del lavoro del designato presidente Inps e dei rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl che saranno sentiti dai parlamentari.

L'atteggiamento dei rappresentati Ue per tre giorni in Italia sembrerebbe positivo. La Commissione Ue che valuta lo stato dell'arte delle riforme è composta da tecnici di diverse direzioni generali con varie competenze, che scambiano informazioni con i tecnici di diverse amministrazioni (oltre al ministero dell'Economia, anche la presidenza del Consiglio, il ministero della Pubblica amministrazione, quelli delle Infrastrutture e della Giustizia ma anche funzionari di Banca d'Italia, Istat, Abi, Confindustria).

I tecnici del Mef diretto dal ministro Pier Carlo Padoan illustreranno i passi avanti fatti con l'avvio delle riforme su lavoro, pensioni, fisco, Pa il cui iter prosegue comunque tra scontri e polemiche, annunci e passi indietro da parte del governo. Si parlerà anche della riforma della giustizia su cui sta lavorando il guardasigilli Andrea Orlando e alla nuove norme contro la corruzione. Riuscirà il Governo Renzi a superare il nuovo esame Ue sulle riforme?