Nella giornata di ieri, la Corte Costituzionale ha ritenuto inammissibile il referendum proposto dalla Lega Nord, guidata dal segretario Matteo Salvini, che chiedeva la cancellazione della riforma Fornero, l'attuale legge in vigore dal 2011, approvata dal governo Monti. A parte la decisione della Consulta, arrivata dopo un primo rinvio avvenuto il 14 gennaio, appare urgente un intervento del governo Renzi che possa riformare il sistema previdenziale italiano. Proprio a seguito della decisione della Consulta è arrivata una dichiarazione da parte di Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro della Camera e uno dei maggiori esponenti del Partito Democratico.
'Il forte innalzamento dell'età pensionabile crea un grosso problema sociale in Italia: la disoccupazione giovanile. Un altro problema derivante dall'attuale legge è quello degli esodati. Per questi motivi è necessario riformare il sistema pensionistico nazionale. Le proposte da me fatte vanno verso quei criteri di flessibilità: l'uscita dal lavoro a partire dai 62 anni con 35 anni di contributi con penalizzazioni ed incentivi; soprattutto l'adozione della quota 100, come somma tra età anagrafica e anni di contribuzione, potrebbe essere una valida soluzione per risolvere la problematica in atto'.
Tornando sulla legge Fornero, Cesare Damiano evidenzia che 'la riforma del 2011 ha avuto diversi effetti negativi nella società italiana.
Quello più grave, a mio parere, è quello relativo al blocco delle assunzioni che ha provocato un aumento della disoccupazione in Italia, soprattutto nel mondo giovanile'. Della stessa opinione anche movimenti politici come Forza Italia e Movimento 5 Stelle, i quali chiedono un intervento immediato che modifichi in maniera sostanziale l'attuale legge Fornero in vigore.
Ricordiamo che oltre alle due ipotesi proposte da Damiano, si parla insistentemente di riformare l'attuale legge con altre due soluzioni: il cosiddetto prestito contributivo e l'uscita anticipata per tutti i lavoratori anticipando i tempi attualmente in vigore ma applicando per gli assegni pensionistici un calcolo basato sul metodo contributivo.