Prosegue il dibattito sulla riforma Pensioni 2015, inserito tra l'altro nell'agenda del vertice italo-tedesco a Firenze tra il premier Matteo Renzi e la cancelliera Angela Merkel, dopo lo stop della Consulta al referendum per l'abrogazione della legge Fornero e dopo le novità annunciate dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti.

Riforma pensioni, nuova proposta Fap Acli: integrare al minimo quelle contributive

Una nuova proposta nell'ambito del dibattito sulla riforma pensioni 2015 è stata presentata oggi a Roma dalle Acli.

"Con l'importo medio delle nuove pensioni contributive per invalidità di 173 euro mensili, non si permette alle persone di sopravvivere". Lo ha affermato il presidente nazionale delle Acli Gianni Bottalico illustrando stamattina la proposta di legge che prevede - formulata dalla Federazione Anziani Pensionati (Fap) Acli con la collaborazione del Patronato Acli - l'introduzione dell'integrazione al minimo vitale delle pensioni calcolare solamente col sistema contributivo.

Sottosegretario Mef Baretta: rivisitare concetto diritti acquisiti

"Occorre una rivisitazione del principio del diritto acquisito, che va inquadrato in un'ottica evolutiva", ha dichiarato invece il sottosegretario all'Economia e Finanze Pier Paolo Baretta, intervenendo ieri al convegno dal titolo "Il futuro previdenziale dei professionisti" organizzato dalla Cassa di previdenza dei ragionieri guidata dal presidente Luigi Pagliuca secondo il quale "le nuove generazioni non possono farsi carico di mantenere i privilegi di quelle precedenti".

D'accordo l'esponente delp Governo Renzi. Esiste infatti - ha aggiunto il sottosegretario all'Economia - una nuova soggettività dei diritti. Dobbiamo mettere in contrasto teorico - ha sottolineato Baretta - i diritti acquisiti e quelli di prospettiva delle giovani generazioni".

Governo Renzi, pensioni: nuova norma per totalizzare contributi italiani in Nato

E mentre si susseguono le proposte di riforma pensioni le ultime novità di oggi (23 gennaio) in arrivo da parte del Governo Renzi riguardano le pensioni dei dipendenti italiani della Nato.

"L'Accordo tra l'Italia e la Nato sull'acquisizione dei diritti pensionistici dei dipendenti Nato che abbiano versato contributi anche nel sistema previdenziale italiano è stato già negoziato con il ministero degli Esteri". Lo ha dichiarato oggi in commissione Lavoro alla Camera dei Deputati, presieduta da Cesare Damiano, il sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali Luigi Bobba rispondendo a un'interrogazione parlamentare della deputata Pd Rosa Maria Villecco Calipari sul trattamento pensionistico dei dipendenti di nazionalità italiana della Nato.

Ma "visto il protrarsi del processo di ratifica faccio presente che - ha aggiunto l'esponente del Governo Renzi - è stata manifestata alla Commissione europea l'intenzione del ministero del Lavoro di definire, nell'ambito del disegno di legge europea 2014, il testo di una norma nazionale per prevedere unilateralmente - ha spiegato il sottosegretario Bobba - la totalizzazione dei periodi di contribuzione maturati nelle organizzazioni internazionali con sedi nell'Unione europea con quelli maturati presso l'Inps".