Tito Boeri Presidente dell'Inps, Sergio Mattarella Presidente della Repubblica, Matteo Renzi Presidente del Consiglio uniti, seppur con ruoli e funzioni molto diversi, ed accomunati da un unico intento: rinnovare l'Italia, rinnovare il sistema pensionistico e modificare quella riforma pensioni Fornero già nel mirino di tanti. Il nuovo Presidente della Repubblica nel suo discorso di insediamento ha fatto preciso riferimento al tema del lavoro ed alla piaga della disoccupazione giovanile, auspicando interventi atti al superamento della crisi che attanaglia l'Italia da fin troppo tempo "La crisi ha inferto ferite e prodotto emarginazioni e solitudini, tante difficoltà hanno colpito occupazione e creato esclusioni" ha affermato con decisione e con toni forti, richiamando al senso delle responsabilità tutti, ciascuno nel proprio ruolo e nell'ambito delle proprie prerogative.
Il Presidente dell'Inps Tito Boeri ritiene che una maggiore flessibilità nell'uscita dal mondo del lavoro non debba essere vista come uno spauracchio per l'economia italiana. Il malfunzionamento del sistema previdenziale italiano, difatti, sostiene Boeri, ha origini antiche: sia all'aver "permesso a delle persone di andare in pensione a 40 anni e questo oggi grava sui giovani che hanno già pagato lo scotto delle riforme pensionistiche", sia alle "iniquità pazzesche" derivanti dal fatto che molte persone hanno ricevuto molto di più di quello che hanno versato. Nel Boeri pensiero bisognerà introdurre un prelievo sulle Pensioni di un certo importo, da 3mila euro in su per recuperare nuovi risparmi da reinvestire soprattutto per i più giovani.
Da parte del Governo si sostiene l'inderogabilità della riduzione della spesa pensionistica per spostare risorse sulle altre componenti del welfare e nella fattispecie la legittimità della riduzione delle pensioni d'oro. Poletti e il premier Renzi, hanno allo studio l'istituto della pensione anticipata. In sintonia con il pensiero di Boeri, il Ministro Poletti sta valutando la possibilità di rendere il sistema di uscita dal lavoro più flessibile e meno rigido. Pare proprio che per il governo la riforma delle pensioni si renda necessaria ed urgente e che sia caratterizzata soprattutto da meno iniquità e meno sperequazioni sociali.