Sulla questione pensione anticipata torna a prendere la parola il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano, che incalza nuovamente il Governo Renzi affinché si agisca al più presto sui nodi irrisolti: opzione donna, flessibilità (quota 100 e pensione dai 62 anni), esodati e resti ferma la possibilità di accedere alla pensione con Quota 41 indipendentemente dall'età anagrafica.
Pensione anticipata donne, Damiano: sì alla proroga dell'opzione donna e alla flessibilità in uscita
L'ex Ministro del Lavoro non ha alcun dubbio: dopo il 20 febbraio il Governo Renzi dovrà aprire un tavolo di confronto serio sulla questione previdenziale, accoglie altresì con positività le dichiarazioni di Poletti che garantisce un maggiore spazio per un confronto dopo l'approvazione dei decreti attuativi del Jobs Act.
Cesare Damiano sprona l'esecutivo Renzi affinché nell'attesa di decidere su come dovrà essere ritoccata la Riforma Fornero, conceda da subito la proroga all'opzione donna, rimuovendo quelle assurde restrizioni che oggi impediscono alle lavoratrici di accedere ad un diritto acquisito con la legge 243/2004 usurpata da un'interpretazione illegittima, dice Damiano, imposta dall'Inps nel 2012 in accordo con i titolari del Lavoro e dell'Economia dell'epoca. Damiano prosegue dicendo che certamente la proroga dell'opzione donna sarebbe un segnale forte da parte del Governo che mostrerebbe interesse verso i problemi reali dei lavoratori, un segnale che seguirebbe quello sullo stop delle penalizzazioni fino al 2017, approvato in Legge di Stabilità 2015.
Riforma pensione e pensione anticipata: Damiano vs Monti su modifiche Riforma Fornero e esodati
Di parere contrario Monti che in un'intervista al Il Corriere della Sera dice che la Riforma Fornero ha garantito all'Inps di poter continuare a pagare le Pensioni oggi e che sulla questione esodati in realtà "pesarono molte cose, ma mi lasci dire: è stata anche montata molta panna".
Cesare Damiano invece dal canto suo torna a chiedere ritocchi immediati alla famigerata Riforma Fornero a partire proprio dalle sue proposte: Quota 100 da un lato e un criterio di flessibilità a partire dai 62 anni d'età più 35 di contributi dall'altro. Oltre a queste misure ormai note e volute dai più, l'attuale Presidente della Commissione Lavoro alla Camera torna a ribadire l'importanza di concedere la pensione a 41 anni di contributi, Quota 41, senza penalizzazioni riguardanti l'età, perché dice: "Chi ha lavorato una vita intera non deve vedersi ridursi l'assegno".
Damiano è consapevole dei costi delle sue proposte, ma si dice certo che rispetto alle altre proposte ventilate dai quotidiani, le sue, sostenute dai dem, siano strutturali, robuste e solide. I lavoratori dopo tutta questa attesa necessitano di riforme strutturali serie e non di palliativi, si deve ripristinare un meccanismo di gradualità semplice e comprensibile a tutti, la Quota 100 ricorderebbe molto il sistema delle quote vigente prima della Riforma Fornero.
Riuscirà il Governo Renzi a tradurre in fatti le proposte giunte il Parlamento e a ridare sollievo a quanti vivono ancora oggi nel dramma previdenziale o il tutto finirà nel dimenticatoio a causa delle mancate risorse finanziarie? Ricordiamo per completezza di informazioni che Tito Boeri con la proposta sul taglio alle pensioni d'oro avrebbe in parte trovato le risorse per un riassetto del sistema previdenziale, e se si partisse proprio da qui per ridistribuire equità e giustizia?