Finalmente qualche notizia positiva in tema pensionistico. Difatti dopo l'incontro tra governo ed organizzazioni sindacali, uno spiraglio per apportare correzioni alla riforma pensioni Fornero del dicembre 2011, attualmente in vigore, sembra possa aprirsi. Se poi si aggiunge che il neo presidente dell'Inps, il professor Tito Boeri, sponsorizzato e voluto dal premier, abbia manifestato pubblicamente l'intenzione di metter mano al portafoglio dell'istituto previdenziale per permettere il pensionamento del personale scolastico docente e non docente ex quota 96 e per risolvere il caso esodati, allora si comprende come effettivamente il governo di Matteo Renzi sia intenzionato a "cambiare verso" in tema pensionistico.

È cosa nota ed evidente che l'obiettivo dei sindacati, dei partiti di maggioranza ma anche delle opposizioni e di singoli esponenti politici, sia quello di rendere il sistema pensionistico vigente, definito dalle norme della legge Fornero, più flessibile e sostenibile. Ma come fare se mancano le risorse necessarie, così come da tempo sostenuto dal vigile e severo "guardiano" delle casse dello Stato Ministro Padoan? Parrebbe proprio che dall'incontro tra governo e sindacati, come del resto sostenuto da più parti, siano arrivate delle indicazioni circostanziate. Il ragionamento fatto è che non essendoci le risorse necessarie per modificare la legge Fornero, si potrebbe intervenire o con il prestito pensionistico, con il part time o con il ricalcolo contributivo sulle pensioni definite "d'oro", proposta cara al presidente Inps Boeri, in modo da raggiungere i seguenti obiettivi:

  • concedere la possibilità di lasciare il mondo del lavoro a chi lo desidera, pur non avendo raggiunto i requisiti vigenti ma prossimi alla pensione, con un vitalizio provvisorio sottoforma di sussidio economico transitorio in attesa del perfezionamento di requisiti pensionistici. Sussidio che poi dovrà essere però restituito con gradualità una volta ottenuta la pensione;

  • dar vita alla tanto conclamata "staffetta generazionale". Proposta che raccoglierebbe il favore anche dei sindacati che proprio in questi giorni, per bocca sia della segretaria della Cgil Camusso sia della Furlan, segretaria della Cisl, hanno ribadito le loro preoccupazioni in tema di occupazione giovanile e formulato proposte con lo scopo di dare prospettive di lavoro a chi un lavoro non ce l'ha o l'ha perso;

  • attuare il ricalcolo contributivo altro non sarebbe che l'applicazione di un prelievo di solidarietà a favore delle Pensioni minime. Anche in questo caso tale proposta troverebbe il parere favorevole dei sindacati da tempo schierati per un sistema pensionistico che miri ad equità e più giustizia sociale.