Sono finalmente giunti i chiarimenti dell'Agenzia delle Entrate (attraverso la circolare numero 2/E) in merito alla tassazione sui fondi pensione, ovvero alle nuove regole che saranno applicate sui rendimenti del secondo pilastro previdenziale. Si tratta dell'interpretazione da parte del fisco in merito alle Pensioni integrative circa l'applicazione delle nuove imposte derivanti dalla legge numero 190/2014, conosciuta anche come Legge di Stabilità 2015. Nella pratica, si prende atto della nuova imposizione al 20% sui fondi pensione e si chiarisce il metodo di calcolo della base imponibile, che deve essere considerata al netto del risultato maturato in ciascun periodo d'imposta.

La legge prevede, però, un'agevolazione per quei fondi pensione che destineranno i propri investimenti all'acquisto di debito pubblico italiano: in questa particolare evenienza, i redditi prodotti potranno concorrere alla formazione della base imponibile nella misura del 62,5%. Resta implicito che la nuova normativa è stata oggetto di un'azione di compromesso rispetto all'idea iniziale di portare l'intera aliquota contributiva alla soglia del 20% indipendentemente dalla tipologia d'investimento. D'altra parte, il nuovo aumento che andrà a gravare sui fondi pensione è stato valutato come inopportuno dai rappresentanti dei gestori di categoria, visto che di fatto si pone un potenziale freno ad un settore che avrebbe al contrario ancora molta necessità di crescita.

Senza contare le difficoltà che già oggi si riscontrano nel comparto della previdenza pubblica, stante le prospettive di riduzione delle mensilità erogate dall'Inps in futuro a causa del sistema contributivo.

Inps e decreto milleproroghe: le ultime novità sulla previdenza. Sindacati continuano a chiedere pensione anticipata.

Non vi sono stati solo i fondi pensione al centro degli ultimi provvedimenti decisi nel delicato settore della previdenza.

Con l'approvazione del decreto mille proroghe si è posto anche un limite alla soglia del 27% per i contributi dei professionisti e consulenti non dotati di una cassa previdenziale di categoria, mentre è stato anche posticipato il termine per il deposito della domanda di riconoscimento dei benefici per i danni subiti dall'esposizione all'amianto: la data ultima di validità passa così dal 31/01/15 al 30/06/15.

Restano invece ancora inascoltati i numerosi appelli da parte dei sindacati per le richieste di un intervento strutturale nella flessibilizzazione dei criteri di accesso all'Inps: Cgil e Cisl hanno proposto negli scorsi giorni diverse formule utili a permettere la pensione anticipata, ad esempio attraverso il ripristino dei requisiti precedenti alla legge Fornero oppure per mezzo del sistema a quote. Purtroppo sembra che nel breve periodo il nodo sia destinato a restare irrisolto, visto che l'esecutivo ha deciso di dare priorità al Jobs Acts; per avere novità concrete su questo punto bisognerà pertanto attendere almeno l'inizio della prossima primavera.

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