"L'obiettivo deve essere quello di ristabilire un meccanismo di gradualità semplice da comprendere per i lavoratori, come accadeva con le quote della pensione di anzianità sino al 2011": sono queste le parole utilizzate dall'ex Ministro ed attuale Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano, al riguardo della richiesta di valutare l'introduzione di una forma di pensione anticipata con il sistema delle quote per flessibilizzare l'accesso all'Inps. Il problema si è posto a partire dalla riforma della previdenza avvenuta con la legge Fornero, una misura che ha previsto un estremo irrigidimento dei meccanismi anagrafici e contributivi di accesso all'Inps a causa della grave situazione di crisi in cui versava il nostro Paese.

Purtroppo a tre anni di distanza da quell'evento tutti i meccanismi correttivi che sono stati registrati in favore dei lavoratori disagiati e dei disoccupati in età avanzata sono risultati di natura estemporanea e hanno avuto validità solo per un gruppo limitato di lavoratori.

Rigidità Inps, lavoratori disagiati e disoccupazione giovanile: Poletti parla di rischio per la tenuta sociale?

Stante la situazione, resta chiaro che un intervento di alleggerimento sul sistema lavoro-previdenza non sia più procrastinabile senza che ci si trovi a gestire situazioni di difficoltà; hanno fatto pensare le parole (a tal riguardo) del Ministro Poletti, che ha parlato di rischi nella tenuta sociale del Paese, anticipando che si sta studiando la situazione per capire come intervenire.

Nella pratica, ad essere penalizzati dalle regole attuali non sarebbero solo i lavoratori disagiati (come gli esodati, i precoci, i quota 96 della scuola o più in generale tutti coloro che hanno perso il lavoro in età avanzata), ma anche i giovani. Con l'allungamento dell'età pensionabile, si è infatti inceppato il turn over generazionale che garantiva a chi usciva dalla scuola di trovare il primo impiego, tanto che in pochi anni la disoccupazione giovanile ha superato la soglia record del 40%, ed è tornata a scendere gradualmente solo con gli ultimi provvedimenti di flessibilità del Governo Renzi.

Pensione anticipata con quota 100: perché potrebbe essere il sistema ottimale secondo molti tecnici e lavoratori

Per cercare di porre rimedio al problema, la minoranza Dem ha più volte riproposto la possibilità di istituire un meccanismo di pensionamento anticipato con quota 100, laddove il numero indica la sommatoria tra anni di età e di versamenti all'Inps.

In questo modo, un lavoratore disagiato potrebbe ottenere l'accesso all'Inps con 60 anni di età e 40 anni di contributi, 59 anni di età e 41 di versamenti e così via. Il vantaggio sarebbe pertanto nella flessibilità del meccanismo, poiché a maggiori anni di contribuzione potrebbero corrispondere requisiti anagrafici inferiori e viceversa. Ma per poter dare il via libera ad una simile misura resta da risolvere il nodo delle coperture economiche, un punto che non può essere sottovalutato visto che nel recente passato ha bloccato diverse ipotesi di riforma; tanto che secondo alcuni l'unica via di flessibilità rispetto agli attuali requisiti potrebbe invece arrivare da un meccanismo basato sul ricalcolo contributivo di almeno una parte della mensilità.

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