Si fa sempre più delicata la situazione connessa ai casi pensioni lavoratori precoci e lavori usuranti: se da una parte Poletti, Damiano e Boeri (ministro del lavoro, presidente della commissione lavoro e presidente Inps) continuano a pianificare un percorso di riforma incisivo e articolato, dall'altra parte della barricata Renzi e Padoan, forti dell'appoggio dell'UE, sembrano controllare la situazione in attesa di scoprire le proprie carte. Si perché se forze politiche e sindacali continuano a ribadire l'importanza di tirare fuori il paese dall'empasse in cui è finito a causa della Legge Fornero, il premier e il numero uno del MEF continuano a rimanere defilati: in passato entrambi hanno difeso la stessa Legge Fornero, ritenuta addirittura la 'migliore possibile' da Renzi, graziato dalla sentenza della Corte Costituzionale dell'ex giudice ed ora presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha deciso di stoppare il referendum abrogativo promosso dalla Lega Nord.

Eppure vertenze quali i casi Pensioni lavoratori precoci e lavori usuranti (per non parlare di Quota 96 Scuola ed esodati) necessiterebbero di correttivi immediati. L'impressione corrente è che al momento dalle parti di Palazzo Chigi si stia combattendo una sorta di guerra fredda, silenziosa e sommessa ma non per questo meno pericolosa. Ci troveremo dinnanzi all'ennesimo bluff studiato dal governo Renzi?

Pensioni lavoratori precoci e lavori usuranti, Renzi, Boeri e Padoan: la guerra fredda - Ultimi giorni per gli individui impegnati in attività usuranti

Parlando di pensioni lavoratori precoci e lavori usuranti, le proposte di riforma più concrete sono state partorite da Cesare Damiano e Tito Boeri: il primo propone delle ipotesi di riforma (riassetto dell'istituto del prepensionamento con Quota 100 o mediante la configurazione di un'uscita fissata per tutti a partire dai 62 anni di età), il secondo avanza delle soluzioni che potrebbero consentire di incamerare le giuste risorse economiche per finanziare il provvedimento di riassetto della previdenza, su tutte l'ipotesi di tagliare le pensioni d'oro. Eppure nulla potranno in assenza del consenso di Renzi, con Padoan più defilato ma comunque sempre attento nel vigilare; l'UE è stata chiara, l'Italia non è nelle condizioni di poter autorizzare ingenti capitoli di spesa, serve dunque una manovra piuttosto limitata o i patti verranno meno. Il ministro Poletti appare a metà strada fra i due schieramenti, favorevole ad una riforma della pensione anticipata ma non disposto a smembrare la riforma Fornero, unica legge di sistema al momento economicamente sostenibile.



Lasciando per un attimo di parte il caso pensioni lavoratori precoci e riferendosi ai soli lavori usuranti, c'è da segnalare come a breve scadranno i termini per presentare domanda di pensionamento anticipato. Chiunque voglia presentare domanda di accesso ai benefici previsti per chi svolga lavori usuranti è tenuto a presentare la relativa istanza entro il primo marzo, con una richiesta che andrà indirizzata direttamente all'INPS. Il regime agevolato cui hanno diritto gli individui impegnati in lavori usuranti è disciplinato dal decreto legislativo 67/2011: il consiglio è quello di prendere visione degli estremi normativi per poi rivolgersi all'ente previdenziale ed ottenere tutte le informazioni del caso. Noi seguiremo i futuri sviluppi connessi alla riforma, se desiderate rimanere aggiornati vi invitiamo a cliccare il tasto 'Segui' in alto a destra.