Il 27 febbraio si avvicina ed il mondo della Scuola entra in fibrillazione. Difatti per quella data sarà convocato un Consiglio dei ministri ad hoc per approvare il decreto sulla buona scuola di renziana memoria. Ma chi in particolare è in ansia? Praticamente tutti: dai docenti di ruolo ai pensionandi della ex quota 96, dai precari della graduatoria ad esaurimento agli abilitati inseriti nelle graduatorie d'istituto. Ma perché tanta concitazione? Innanzitutto diciamo che il premier Matteo Renzi ha più volte sbandierato ai quattro venti l'intenzione di assumere circa 150 mila precari, cioè quelli che con il loro lavoro seppur con incarichi a tempo determinato hanno permesso alle istituzioni scolastiche di funzionare.
Assumere, sì ma come? Chi?
E qui si entra nel cuore della questione. Da quali graduatorie assumere i precari? Il Miur ha palesato a più riprese che solo quelli inseriti nelle graduatorie ad esaurimento saranno assunti con il primo di settembre. Soluzione che scontenterebbe una buona fetta di precari. Difatti, sia secondo i sindacati sia secondo l'ex ministro alla Pubblica Istruzione Fioroni, se il Governo terrà fuori i docenti delle G I, spesso abilitati o con diploma abilitante ( vedi il caso dei diplomati magistrale ante 2001) che hanno almeno tre anni d'insegnamento a tempo determinato con incarico con scadenza 30 giugno o 31 di agosto, ci saranno ripercussioni nella didattica "perché verrebbero messi fuori docenti che ad oggi insegnano, magari a favore di chi è iscritto nelle Gae ma in questi anni ha fatto altro", sostiene l'on.
Fioroni. Perciò egli auspica che il Miur predisponga un piano biennale che vada oltre le sole assunzioni dalle Graduatorie ad esaurimento. Già la Corte di Giustizia Europea si è pronunciata condannando l'Italia per omessa assunzione e per pratica o meccanismo non conforme alle direttive europee. La storia è nota. I sindacati hanno più volte promosso azioni giudiziarie contro il Miur ottenendo vittoria e giustizia "ch'era follia sperar" e cioè il riconoscimento dei titoli, l'assunzione ed il risarcimento economico.
Quindi il governo, e per esso il Miur, è atteso alla prova. C'è da aspettarsi che nel decreto si trovi una soluzione migliore, magari quella dettata dai tribunali con le ultime sentenze: assumere a tempo indeterminato chi ha lavorato 36 mesi negli ultimi cinque anni.
Docenti di ruolo contro gli scatti premiali
Poi vi sono le tensioni dei docenti di ruolo che non hanno, fin da subito, visto di buon occhio il sistema degli scatti solo premiali per i due terzi degli insegnanti iniquo nei risultati, oltre che inutile.
L'intenzione oggi è di sostituirlo con un sistema misto di scatti di anzianità e di scatti di merito.
Quota 96: la fine di un'odissea?
Poi c'è l'annosa quanto incredibile vicenda dei quota 96, in attesa di essere collocati a riposo dopo anni di ingiustizie subite. Il governo della buona scuola riuscirà a trovare una soluzione definitiva per i 4000 docenti e non, tagliati fuori dalla legge Fornero? Insomma si profila un fine mese veramente caldo, che contraddice la stagione. I sindacati, e tutto per il personale scolastico, attendono novità da un "buon governo"per una "buona scuola". Seguiteci come sempre vi terremo aggiornati.