Il Jobs Act del Governo Renzi porta in mezzo alle novità del mondo del lavoro anche i nuovi sussidi di disoccupazione Inps, Naspi e Dis-coll. Naspi sostituirà l'Aspi, mentre il Dis-coll è una vera e propria novità, dedicata ai precari che hanno svolto mansioni con contratti a progetto o di collaborazione continuativa. Vediamo le differenze e le caratteristiche delle due indennità per disoccupati.

Jobs Act, sussidi di disoccupazione Inps 2015, la Naspi

Naspi è la versione riveduta e aggiornata della vecchia indennità di disoccupazione.

Cambiano gli importi e cambia la durata e anche il sistema di calcolo dell'assegno. Il Jobs Act ha stabilito che potranno usufruire della Naspi gli ex lavoratori che hanno perso l'occupazione involontariamente e che hanno versato almeno 13 settimane di contributi negli ultimi 4 anni prima di essere licenziati e che hanno almeno 30 giorni di lavoro effettivo nell'anno che precede l'inizio della disoccupazione. Tra questi sono inclusi chi ha dato le dimissioni per giusta causa e le risoluzioni consensuali del rapporto di lavoro. Il calcolo viene fatto sulla base della retribuzione imponibile e potete leggere i dettagli in un nostro precedente articolo. L'importo massimo dell'assegno è di 1.300 euro al mese.

Sussidi di disoccupazione Inps 2015, Dis-coll

Dis-coll è una novità assoluta del Jobs Act ed è rivolto ad una categoria di lavoratori finora esclusa dai sussidi di disoccupazione: i lavoratori a progetto con contratti di collaborazione coordinata e continuativa (che in base alle promesse saranno aboliti a partire dal prossimo anno).

Possono usufruire di questa indennità i lavoratori disoccupati, con almeno 3 mesi di contributi nel periodo dal primo gennaio dell'anno solare al momento di fine rapporto, di cui almeno un mese di contribuzione nell'anno solare in cui termina l'occupazione o un rapporto di almeno un mese con reddito pari alla metà dell'importo di un mese di contribuzione.

L'importo è pari al 75% della reddito mensile se inferiore o uguale a 1.195 euro. Per la cifra in eccesso la percentuale scende al 25%. La durata massima è di 6 mesi, ma corrisponderà alla metà dei mesi in cui si sono versati i contributi. Per altre informazioni su questo argomento, cliccate il tasto Segui.