Prosegue il dibattito in tema di riforma pensioni 2015: oggiregistriamo la presa di posizione dell’onorevole Maria Luisa Gnecchi del PD. La deputata da sempre impegnata sultema pensionistico, ha tracciato un quadro della situazione relativa alle donne: proroga dell’opzione contributivo e aumento dell’età pensionabile al centro dell’intervista rilasciata alquotidiano Il Sussidiario. Lavertenza del prepensionamento a 57 annie 3 mesi delle signore (uno in più per le lavoratrici autonome) è da tempoal centro del dibattito politico e sindacale.

Riforma pensioni2015, proroga opzione donna ed aumento età pensionabile: ultime notizie ad oggi27 marzo

Interessante il parere dell’esponente PD sul tema dell’opzione donna, il regime sperimentaleche scade quest’anno e per il quale si chiede la proroga fino al 2018. Per la Gnecchi è “una possibile soluzione magarantisce solo la pensione contributiva”. Oltre al paletto anagrafico,inoltre, c’è quello contributivo (servono 35 anni) che secondo la parlamentareDem non tutte le signore raggiungono.

Oltre a questo aspetto, però, per Maria Luisa Gnecchi ènecessario intervenire anche sull’aumentodell’età pensionabile. La riformaPensioni Fornero ha penalizzato soprattutto il gentil sesso, allontanandole signore bruscamente dalla pensione.

Sul punto la parlamentare PD hapresentato a dicembre 2014 un disegno di legge che ha lo scopo di “ripristinarela gradualità nell’aumento dell’età pensionabile delle donne”. “Ho proposto –spiega la deputata – di perfezionare specifiche misure compensative, prevedendodue anni di anticipo sull’età pensionabile per ogni figlio o anni di cura”.

L’anticipoprevisto del ddl, comunque, può al massimo essere di cinque anni.

Riforma pensioni2015, precoci: restano penalizzazione per pensionati ante 2015

Novità si registrano su un altro tema per il quale l’onorevoleGnecchi si era spesa in passato: quello delle decurtazioni previste per la pensione anticipata dei lavoratori con menodi 62 anni.

Come è noto, dal 1° gennaio 2015 non sono più previste fino al2018. Ci si era chiesto se l’assegno dei pensionati che hanno lasciato l’impiegofino al 31 dicembre 2014 potesse essere ricalcolato ma il Ministro del LavoroPoletti, intervenendo in risposta di un’interrogazione parlamentare, haaffermato che ciò non è possibile, almeno per ora. Occorrerà un provvedimentoad hoc che individui anche le risorse necessarie: un modo per dire,elegantemente, che non se ne parla per adesso.