Il governo del premier Matteo Renzi esce allo scoperto sulle Pensioni e sulle modifiche al sistema previdenziale nel suo insieme. Il ministro al lavoro Giuliano Poletti finalmente gioca a carte scoperte. Si parlerà di pensioni e di modifiche al sistema previdenziale con la prossima finanziaria. Adesso si raccolgono solo pareri, ipotesi e proposte, che verranno valutati entro l'estate per poi formulare una proposta condivisibile con le parti sociali e con il Parlamento nel momento in cui si parlerà della nuova legge di stabilità 2016. Quindi i tempi, le procedure le scadenze sono state fissate, ma non i contenuti.

Chi sperava in tempi più ragionevoli per poter andare in pensione con le nuove norme, dovrà pazientare praticamente un anno ancora.

L'ipotesi del ministro del lavoro Poletti e non solo, mirate a rendere più flessibile l'uscita dal mondo del lavoro, è perciò ancora lungi dal concretizzarsi nell'immediato. Il ministro Poletti, pur consapevole della necessità di dover avviare una riflessione ed una adeguata discussione mette, però, tutti sull'allerta. Afferma difatti che "senza alimentare aspettative", il tema della flessibilità in uscita, pur essendo una modalità condivisibile, non è esclusiva anzi è una delle possibilità su cui poter lavorare per riformare il sistema pensionistico. Il responsabile del welfare ha anche fatto presente che una delle priorità del governo Renzi è la ricerca di misure mirate per chi perde il lavoro, ma non arriva a maturare i requisiti pensionistici.

Occorre partire dalle situazioni socialmente più delicate, questo il suo pensiero.



Pur in linea con le ipotesi del ministro Poletti, il neo presidente Inps Boeri, però, aggiunge che bisogna "Spendere meglio le risorse pubbliche" ed inoltre, al fine di contrastare la povertà, occorre prevedere la possibilità di un reddito minimo.

Proposte che devono passare al vaglio dell'UE, restia nell'accettare modifiche ad una legge (la Fornero) che garantisce risparmi notevoli. Occorrerà far comprendere ai burocratici dell'UE che i pensionamenti anticipati appaiono come un aumento immediato della spesa, ma rappresentano un risparmio a lungo termine visto che le pensioni eventualmente da erogare saranno di un'entità ridotta rispetto a quelle da percepire a regime.