Continua il dibattito sulla riforma Pensioni 2015: oggi,16 marzo, si apre una settimana importante che vede la Commissione Lavoro dellaCamera impegnata sul tema. Quota 100(e più in generale il ritorno alle quote),pensione flessibile e prestito pensionistico restano sultavolo del governo Renzi, strettotra le richieste incessanti di modificare l’istituto della pensione anticipata. Inserire elementi di flessibilità è una prioritàper Cesare Damiano del PD che,proprio in occasione del dibattito parlamentare sul tema, è tornato a chiederedi pensare al sistema delle quote come deterrente, dichiarandosi in dissensorispetto a ciò che l’esecutivo vuole fare.

Sarà una battaglia, dunque, quelladei prossimi mesi tra il fronte politico e sindacale che sostiene la lineaDamiano e quello governativo, appoggiato da parte del PD, specie dai ‘reduci’montiani. Cerchiamo, dunque, di analizzare le ultime notizie dal cantiere della previdenza.

Quota 100 riformapensioni, Damiano: no a prestito pensionistico e alle soluzioni del GovernoRenzi, sono ‘palliativi’

Nel mentre è in corso il dibattito alla Camera dei Deputati,il Ministro del Lavoro Giuliano Polettiincontrerà i sindacati a breve: probabile che CGIL, CISL e UIL gli chiedano lestesse cose di Damiano, cioè di tornarealle quote e di non considerare il prestitopensionistico. Secondo le ultimenotizie, infatti, la linea del governoRenzi è sostanzialmente la stessa temuta da Damiano: ammortizzatore sociale per chi è a pochi anni dalla pensione –Poletti settimana scorsa ha annunciato un ‘decreto povertà’ entro giugno – e prestito pensionistico con obbligo direstituzione per gli altri.

E’ la soluzione meno “costosa”, come abbiamoscritto nei giorni scorsi, e per questo piace all’esecutivo sebbene glistrateghi della comunicazione se ne vedano bene dal parlarne. Damiano hadefinito i due interventi ‘palliativi’ affermando che a suo avviso non risolvonoil problema.

Quota 100, riformapensioni ancora teatro di scontri: chi la spunterà?

La proposta più apprezzata dalla platea di pensionandi restaquella della quota 100 ma, ad oggi,il governo non l’ha mai seriamente presa in considerazione. I sindacati hannotrovato unità sul tema e la Sinistra Dem, insieme allo stesso Landini, forsesceso definitivamente in campo con la sua ‘Coalizione Sociale’, farà quadratoper chiedere a Renzi di cambiare passo. Conoscendo il decisionismo del Premier,appare molto difficile che la dia vinta ai suoi ‘antagonisti’ interni.