Arriva il momento clou per riforma della Pubblica Amministrazione del Governo Renzi. Mercoledì 4 marzo 2015 partirà il voto in commissione Affari costituzionali del Senato della Repubblica. A ricordarlo con entusiasmo su Twitter è stata ieri il ministro della Pa e Semplificazione Marianna Madia, del Partito democratico. L'esecutivo auspica che il disegno di legge delega che punta a rinnovare la Pubblica amministrazione e che affronta anche le questioni spinose legate ai licenziamenti e alle visite fiscali per gli impiegati pubblici arrivi all'approvazione da parte di Palazzo Madama in meno di un mese, in modo che la riforma Pa possa avere il via libera definitivo entro l'estate.

Riforma Pubblica amministrazione, al via il voto a Palazzo Madama

Nel frattempo, è cominciato il lavoro anche sui decreti attuativi che dovranno riordinare le forme contrattuali, così come prescritto dal Jobs act, dei co.co.co (collaboratori coordinati e continuativi) impegnati nella Pubblica amministrazione. Si tratta dunque del Testo unico del pubblico impiego nella sua versione rinnovato che dovrà fare chiarezza anche sul rapporto tra le nuove norme previste dal Jobs act di Poletti e le norme per i lavoratori statali previste nel ddl Madia. Il testo della riforma Pa è al vaglio di Palazzo Madama già dalla scorsa estate ma si era arenato per problemi di varia natura. Adesso ricomincia il suo percorso legislativo.

Prima di dare il via al voto, si devono però attendere i pareri della commissione Bilancio del Senato. Intanto, vediamo quali sono tutte le novità previste.

Riforma Pa del Governo Renzi, ecco tutte le novità in arrivo

Sui licenziamenti sono previste nuove norme sulla responsabilità disciplinare degli impiegati pubblici che rendono più rapido l'iter per il provvedimento disciplinare e, nei casi più gravi, la sanzione più pesante per il lavoratore è il licenziamento.

La riforma Madia riorganizzata le funzioni sull'accertamento medico-legale in merito alle assenze dal lavoro per malattia: le visite fiscali, attualmente di competenza di Asl e Asp, passerebbero nelle competenze dell'Inps. Per quanto riguarda i dirigenti della Pubblica amministrazione verranno superati gli automatismi di carriera con il passaggio al sistema degli scatti di merito.

La riforma Pa del Governo Renzi prevede anche di "razionalizzare" le società partecipate all'insegna di "efficienza, efficacia" e soprattutto "economicità": l'obiettivo è quello di ridurre i costi per mantenere le partecipate dallo Stato. Operazione di spending review che porterà anche all'accorpamento delle Camere di Commercio. Con la riforma Madia arriverà anche la Carta della Cittadinanza Digitale: prevede tra l'altro per tutte le strutture pubbliche, a partire dalle scuole, l'obbligo disporre una connessione internet.

Madia, le pari opportunità e il sessismo contro le ministre

E mentre riprende l'iter della riforma Pa il ministro Madia in un'intervista pubblicata ieri sul quotidiano la stampa pone il "problema delle pari opportunità".

L'esponente del Governo Renzi crede che "esista soprattutto nelle qualifiche mediobasse piuttosto che nei ruoli di responsabilità. Allargare la sfera del diritto alla maternità e dei servizi - propone il ministro - è fondamentale". La Madia ha infine denunciato un "sessismo latente" nei confronti delle attuali ministre e a proposito degli "attacchi sessisti" subiti ha detto che lei ormai non ci fa più caso.