Non bastano ai sindacati continue promesse e rassicurazioni del Governo Renzi sulle modifiche alla legge Fornero che però non si traducono in fatti. Quella che le organizzazioni sindacali continuano a chiedere a gran voce, annunciando nuove forme di mobilitazione, è una riforma Pensioni 2015 che rottami la legge previdenziale del Governo Monti e che introduca nuovi elementi di flessibilità in uscita per la pensione anticipata, come del resto continua a promettere il ministro del Lavoro Giuliano Poletti che però rinvia ancora la questione forse "ce la faremo con la prossima legge di Stabilità" ha detto ieri a Rtl 102,5.

Pensione anticipata, ddl alla Camera: Damiano spiazza Poletti

Ma subito dopo l'esecutivo è stato spiazzato dal presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, della minoranza Pd in conflitto coi renziani su lavoro e previdenza, che ha annunciato la ripresa dell'esame ddl per la pensione anticipata a Montecitorio e anche la calendarizzazione di un nuovo disegno di legge sul pensionamento delle donne. La commissione Lavoro di Montecitorio sembra diventare così un "campo minato" per il Governo Renzi se sulle modifiche alle legge Fornero non si dà una smossa. Iniziativa, quella di Damiano, che dunque spiazza Renzi e Poletti e piace ai sindacati che comunque continuano a chiedere un confronto con l'esecutivo, così "dopo le risposte che avremo decideremo se e come far partire la mobilitazione", ha dichiarato oggi il segretario dello Spi Cgil Carla Cantone ricordando che il sindacato ha già chiesto un incontro al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali e al presidente dell'Inps Tito Boeri, entrambi intanto convocati in audizione in commissione Lavoro alla Camera dove riprende l'esame del disegno di legge per la pensione anticipata a partire da 62 anni, seppur con penalizzazioni che dovrebbero essere massimo dell'8% se venisse approvato così com'è il ddl Damiano, Gnecchi, Beretta.

Le organizzazioni sindacali chiedono di eliminare ogni ipotesi che preveda penalità su prepensionamenti.

Riforma pensioni, Cantone: modifiche Fornero o mobilitazione

"Noi stiamo continuando a lottare", ha detto la Cantone oggi a Cagliari a margine di un convegno su donne e lavoro, secondo quanto riporta l'Ansa. "In Italia ci sono sei milioni di poveri - ha aggiunto la leader del sindacato dei pensionati della Cgil - e il 70% sono pensionati: metà sono donne". Nel nostro Paese c'è ancora molto da fare sulle pari opportunità, soprattutto in materia di lavoro e pensioni, il divario tra uomini e donne nei trattamenti previdenziali in Italia, secondo i dati Ocse, è del 32%. Gli ultimi dati Eurostat segnalano la disparità nei salari. "Per quanto riguarda la parità - ha detto Carla Cantone - prendiamo ad esempio l'ultima indagine Eurostat: le donne guadagnano il 45% in meno rispetto agli uomini. Il nostro Paese - ha sottolineato la sindacalista auspicando interventi del governo per un miglioramento della situazione - è al 139/o posto". A sollecitare interventi previdenziali in favore delle donne anche la minoranza del Pd che, sempre più in sintonia con la Cgil, ha lanciato la sfida interna ai renziani anche sulla riforma pensioni 2015. A proposito del pensionamento delle donne, il parlamentare della sinistra dem Gianni Cuperlo ha chiesto in una lettera inviata al premier Matteo Renzi di "restituire un po' di giustizia alle donne penalizzate sulle pensioni di vecchiaia".