"Dal 2015 al 2017 il governo sospenderà le penalizzazioni per chi va in pensione anticipata, per tutti gli altri le penalizzazioni rimarranno". Lo ha dichiarato oggi il parlamentare della Lega Nord, Roberto Simonetti, nuovo componente della commissione Lavoro pubblico e privato della Camera dei Deputati dove è ripreso l'esame di undici ddl per l'introduzione di nuove forme di flessibilità in uscita per la pensione anticipata per tutti, sia uomini che donne, sia lavoratori pubblici che privati e autonomi. Simonetti ha dichiarato oggi che il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti (Pd), continua respingere le richieste dei parlamentari leghisti per eliminare le "sperequazioni" tra i lavoratori che sono andati in pensione anticipata prima dei 62 anni con la riforma Pensioni Fornero e i lavoratori che invece andranno in pensione anticipata nel prossimo triennio con i criteri fissati dalla legge di Stabilità 2015.
"E non c'è alcuna volontà - secondo il parlamentare leghista - di rimediare a questa discriminazione".
Lega: 'Su pensione anticipata discriminazioni tra lavoratori'
"Il ministro Poletti - ha proseguito Roberto Simonetti - si trincera dietro ragioni economiche e si limita a dire - ha aggiunto - che ampliare la platea degli esentati dalle penalizzazioni, in caso di pensione anticipata, comporterebbe 'maggiori oneri per la finanza pubblica' legittimando - secondo parlamentare - di fatto le sperequazioni attuali". Ogni intervento sulle pensioni ovviamente va misurato con le coperture finanziarie e non è facile toccare la legge Fornero senza mettere a rischio i conti pubblici. "Le politiche del governo - secondo la Lega Nord - si confermano discriminatorie nei confronti dei lavoratori e dei pensionati e stanno estremizzando le tensioni sociali già provocate dalla riforma Fornero".
E contro la legge previdenziale del 2011 varata dal Governo Monti con l'appoggio parlamentare della maggioranza delle larghe intese che andava dal Partito democratico a Forza Italia, prosegue la battaglia della Lega Nord di Matteo Salvini che, dopo il no della Consulta al quesito referendario, continua a proporre in Parlamento la sua abolizione.
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La riforma previdenziale contenuta nel programma economico della Lega prevede praticamente per i lavoratori di dipendenti una pensione per 14 mensilità d'importo variabile, da 500 a 1000 euro, in base all'anzianità contributiva a prescindere dall'età.
Tra le proposte leghiste anche nuove misure in favore delle pensioni di vecchiaia e le pensioni sociali. Tra i ddl presentanti dalla Lega alla Camera in materia di pensioni anche l'estensione dell'Opzione contributivo donna e la soluzione Quota 100, data dalla somma dell'età anagrafica e contributiva.