Non c'è ancora nulla di certo da parte del Governo Renzi sulla riforma Pensioni 2015 nonostante le speranze accese in questi mesi e soprattutto nelle ultime ore. Continuano a esserci difficoltà, infatti, per le modifiche alla legge Fornero verso nuove forme di pensione anticipata per tutti. La flessibilità in uscita potrebbe arrivare solo per alcuni, per chi vive condizioni più difficili. Non nega le difficoltà il ministro del Lavoro Giuliano Poletti il quale, dopo aver condiviso ieri con entusiasmo le proposte del presidente dell'Inps Tito Boeri sulla flessibilità in uscita e i tagli alle pensioni d'oro, torna oggi a parlare in termini non proprio ottimistici della riforma previdenziale.
Riforma pensioni, parla Poletti
Intervenendo oggi a Firenze nel corso di un incontro sui fondi europei organizzato dalla Regione Toscana, il ministro Poletti - che ancora deve aprire il tavolo di confronto con i sindacati - ha confermato che l'esecutivo sta ragionando sulla necessità di introdurre "la flessibilità in uscita" dal lavoro verso nuove forme di prepensionamento, perché "la legge Fornero - ha ribadito il ministro - è fatta male". Ma dopo mesi di annunci e promesse ancora non ci sono proposte chiare e definite da parte del Governo Renzi. C'è solo "una riflessione in corso", ha detto Poletti che praticamente sembra voler continuare a prendere tempo dicendo di aspettare la "proposta organica" dell'Inps annunciata da Boeri.
Pensione anticipata per tutti difficile
"L'Inps - ha ribadito ancora oggi Poletti - sta facendo le valutazioni dell'impatto economico e di quali siano le soluzioni possibili rispetto agli scenari futuri". Ma la "priorità" non è l'abbassamento dell'età pensionabile, la priorità per l'esecutivo "è quella di intervenire socialmente sulle situazioni più problematiche, legate in particolare - ha spiegato il ministro del Lavoro - alle persone anziane che perdono il lavoro ma che non hanno maturato ancora il requisito per la pensione.
Dobbiamo trovare un ponte - ha proseguito - che consenta loro di vivere". Il riferimento non è solo ai lavoratori esodati ma ai tanti casi difficili di lavoratori che stanno pagando alto il prezzo degli effetti della legge Fornero che si intreccia con la drammatica crisi economica. Su questo c'è la volontà di intervenire subito ma bisogna fare i conti per un nuovo ponte previdenziale o un ammortizzatore sociale specifico, la pensione anticipata per tutti potrebbe essere un miraggio.
Flessibilità e debito pubblico
Infatti, nulla di certo, anzi: tutt'altro. Poletti ha spiegato oggi a Firenze che l'esecutivo vorrebbe sì garantire a tutti la pensione anticipata ma, eventualmente, saranno inevitabili le penalizzazioni e sembra intendere che continueranno ad esserci penalità pesanti più o meno come quelle della legge Fornero. Il ministro lo definisce un "piccolo sacrificio" chiesto di nuovo ai lavoratori "sull'importo della pensione". Poletti ha però sottolineato che il governo non vuole "suscitare facili aspettative, anche perché - ha detto senza nascondersi dietro a un dito - esiste un problema di sostenibilità del debito pubblico". Ma Poletti non spegne la speranza.
"E' comunque un tema aperto - ha aggiunto parlando della pensione anticipata - e l'Inps sta facendo le valutazioni del caso". Nel frattempo, però, il Governo potrebbe essere scavalcato dal Parlamento, dove è ripartito - in commissione Lavoro alla Camera - l'esame del ddl Damiano più altri dieci ddl per la pensione anticipata di uomini e donne.