Siamoormai abituati ad annunci eproposte di modifica del sistemaprevidenziale italiano,su come intervenire e con quali misure poter incidere. Ipotesi cheprovengono da ogni dove, siano essi parlamentari o gruppi politici o“semplici” docenti universitari economisti più o meno illustri.Ma ad oggi, nonostante tutto, nulla di concreto. Le ricette proposteessendo tante rischiano di confonderci le idee, pertantonecessitano di chiarezza.
Noi,allora, cerchiamo di fare il punto della discussione e delle propostestesse.
Quasitutte le proposte hanno un unico obiettivo:rendere il sistema pensionistico attuale più flessibile,equo e sostenibile.Ma se laquestione è così condivisa, perché non si approva una riforma chetrova tutti concordi? La risposta è semplice: partiti,politici, economistie forzesociali sono in disaccordo sul comeintervenire.Si all'uscita anticipata, macome? A quale età? Misure per chiperde illavoro in età avanzata? Già, ma anche qui da quale età intervenireper garantire un reddito minimo? Garantiremaggiore equità tra i pensionati, certamente sì. Ma come? Tramiteilricalcolo contributivo, come chiedonoilpresidente dell’Inps, ilprofessor Tito Boeri,il M5Sed inparticolare la minoranza del Partito democratico?
Maquali proposte sono le più accreditate?
Laparlamentare Maria Luisa Gnecchi, delpartito democratico e l'on.Prataviera della Lega Nord, hannopresentato un ddlsulla quota 100,risultato della somma di età anagrafica e contributiva, con lostesso obiettivo: consentireai lavoratori la libertà di scelta nell'accesso al trattamentopensionistico.I due provvedimenti sonostati unificati nellacommissione lavoro presieduta da CesareDamiano, epresentati alla Camera come unico testo. Questa proposta di legge èquella che oggi gode di maggior credito.
Aqueste proposte si affiancanole misure adottate dalGoverno sulle recenti normeche permettono il pensionamento anticipato, prima dei 62 anni, per i dipendentipubblici, fino al 2017. Normeche potrebbero aprire un contenzioso con i lavoratori del settoreprivato, perché discriminanti, come alcuni giuristi già sostengono,tra lavoratori.
Insommatante sono le parole e tante sono le premesse per surriscaldarel'ambiente previdenziale. La settimana che viene, sarà foriera dinovità concrete? Lo vedremo presto. Noine seguiremo lo sviluppo e vi terremo aggiornati. Voi intantoseguiteci, cliccando “segui” posto in alto sul titolo.