Riforma Pensioni 2015, il governo Renzi pensa al reddito minimo garantito - Forse che forse, la proposta del presidente dell'Inps Tito Boeri sul reddito minimo garantito ai 55-65enni che non hanno un lavoro nè possono andare in pensione verrà davvero presa in esame dall'esecutivo. Questo è quanto ha infatti affermato Carlotta De Franceschi, consigliere economico di Matteo Renzi: "Apprezzo il lavoro di Tito, ma non vedo interventi sulle pensioni. Se si ragionerà sulle pensioni sarà non per togliere, ma per dare. In particolare, per i lavoratori anziani in difficoltà.

Stiamo studiando varie proposte, ma come è noto bisogna rispettare gli equilibri di bilancio". Tra le righe di queste dichiarazioni di un importante membro dell'entourage di governo si può leggere, come in effetti è stato fatto da analisti ed esperti di materia previdenziale, che il governo Renzi non interverrà con tagli sulle pensioni d'oro ma potrebbe comunque implementare un sostegno quale il reddito minimo garantito agli ultra 55enni, una categoria che da dopo la riforma delle pensioni con la Legge Fornero sta vivendo anni di grande difficoltà, basti pensare agli esodati e alle salvaguardie messe in campo per sostenere dei lavoratori divenuti disoccupati a pochi anni dal meritato congedo pensionistico.

Dunque il governo Renzi non sembra voglia seguire le idee di Tito Boeri sul ricalcolo delle pensioni d'oro o comunque di quelle più alte calcolate col metodo retributivo, ma forse apprezza e tiene in considerazione l'idea del presidente dell'INPS su questo reddito minimo garantito che comunque appare difficile possa venire implementato già quest'anno, sfruttando magari il famoso "tesoretto" che il DEF di recente approvazione ha congelato in attesa dell'autunno.

Tra gli interventi che rientrerebbero in questa fantomatica riforma delle pensioni -che si fa, non si fa... ma chi lo sa! Per ora solo un insieme di interventi mirati e ipotesi di aggiustamenti- si parla anche di flessibilità dell'età per la pensione anticipata (Quota 100 o 97), ma sembra comunque un'ipotesi poco percorribile visti i costi.

Invece il reddito minimo garantito proposto da Tito Boeri, riedizione del prestito pensionistico (in sostanza l'INPS eroga in anticipo una quota di pensione a chi rimane disoccupato a 2-3 anni dal ritiro con i requisiti necessari, anticipo che verrà poi restituito dall'interessato poco per volta in seguito) appare più probabile.

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