Riprende con rinnovato vigore il dibattito in tema di pensioni lavori usuranti e lavoratori precoci. Le ultime novità si concentrano in modo particolare sulla nuova proposta avanzata dal membro del PD e della Commissione Lavoro Luisa Gnecchi, che ha invitato formalmente INPS e governo Renzi a valutare con attenzione il caso dei lavoratori impegnati in mansioni usuranti. L'elemento cardine da valutare ruota attorno alle aspettative di vita, che per un individuo laureato che ha potuto proseguire il proprio percorso di studi risulta maggiore di minimo un lustro rispetto a chi ha iniziato a lavorare molto presto svolgendo magari un'attività usurante.

Stando al Gnecchi pensiero, la logica imporrebbe dunque forme di prepensionamento esclusive per questa categoria, istituti che tengano conto della specificità del caso agendo di conseguenza. Per quanto riguarda invece il caso Pensioni lavoratori precoci tiene ancora banco l'ipotesi di configurazione della cosiddetta Quota 41 (uscita a Quota 41 anni di contributi a prescindere dall'età anagrafica di riferimento) con il relativo ddl che presto verrà ridiscusso nell'aula di Palazzo Chigi. L'impressione è che per i lavoratori precoci si sia giunti allo snodo finale.



Ultime news pensioni lavoratori precoci e lavori usuranti: Renzi nicchia, Gnecchi propone di individuare e 'isolare' le diverse categorie

Parlando di pensioni lavoratori precoci e lavori usuranti, le ultime news si concentrano dunque sul combinato disposto delle dichiarazioni rilasciate dal deputato PD Luisa Gnecchi: 'La nostra richiesta è proprio quella di individuare le professioni e le relative aspettative di vita. Esistono i muratori, gli operai, ma anche i macchinisti dell'alta velocità, le maestre d'asilo e le assistenti geriatriche. Queste ultime figure, pur rientrando nel pubblico impiego, non possono certo essere comprese tra i lavori leggeri dopo i 60-65 anni' ha esordito il componente della commissione lavoro presieduta da Cesare Damiano. 'Non è una questione retributiva - ha proseguito la Gnecchi parlando di prepensionamento e uscite anticipate - quanto piuttosto un discorso legato alla differente gestione della salute e delle condizioni di vita'. Ampiamente condivisibile il pensiero del deputato pieddino che arriva in un momento nel quale la vertenza connessa al caso pensioni lavori usuranti sembra esser stata relegata nel dimenticatoio della politica.



Restando sempre a pensioni lavoratori precoci e lavori usuranti regge invece la Quota 41 come possibile ipotesi in vista di nuove forme di prepensionamento e abbandono dell'impiego, tutte misure queste la cui configurazione si sta rendendo necessaria a causa degli stringenti limiti di accesso al pensionamento imposti dalla Legge Fornero. Proprio l'ex ministra è tornata a parlare alla fine della scorsa settimana a margine di un seminario sul tema 'Lavoro e pensioni nel ciclo di vita' tenutosi alla Libera Università di Bolzano. L'ex responsabile del Welfare del Governo Monti ha sottolineato che non cambierebbe nulla della riforma del 2011 aggiungendo però che si preoccuperebbe di spiegarla meglio ai cittadini. Dichiarazioni forti queste che hanno scatenato l'ira del leader della Lega Nord Matteo Salvini: 'Ancora questa parla quando in realtà dovremmo mandarla in esilio a bordo di un barcone'. Il clima insomma appare particolarmente acceso, il tutto mentre il premier Renzi continua a non intervenire nel dibattito. A questo punto non resta che attendere per valutare i futuri sviluppi.