"Rispetteremo gli impegni assunti, ma prima dobbiamo attendere l'esito del monitoraggio avviato dall'Inps e dalla Commissione lavoro di Palazzo Madama, volto a censire il numero esatto dei lavoratori che hanno perso il posto entro il 2011". Sono le parole utilizzate dal Ministro del lavoro Giuliano Poletti nella giornata di ieri, quando è intervenuto durante il Question Time presso la Camera dei Deputati. Secondo il membro dell'esecutivo, il punto focale nelle prossime settimane sarà la presentazione da parte del Neo Presidente Inps Tito Boeri di un dossier contenente l'esatta composizione dei conti pubblici previdenziali, in modo da comprendere quale sarà l'esatto margine di manovra.

Resta evidente che l'obiettivo dell'esecutivo è di procedere ad una misura strutturale, che possa flessibilizzare in via definitiva la situazione di disagio pensionistico sperimentata dai lavoratori e disoccupati in età avanzata.

Riforma pensioni 2015 - 2016: si pensa a settima salvaguardia per i lavoratori esodati

Tra coloro che hanno patito gli effetti  peggiori del repentino irrigidimento avvenuto nei requisiti di accesso all'Inps durante l'ultima riforma della previdenza vi sono i lavoratori esodati; questi soggetti avevano pattuito con la propria azienda degli scivoli pensionistici, ma con l'innalzamento dei requisiti anagrafici si sono trovati improvvisamente senza stipendio e senza possibilità di accedere al pensionamento.

A partire dal 2011 il Parlamento ha quindi avviato sei salvaguardie, ma nonostante ciò i comitati territoriali hanno sottolineato come vi sono ancora persone in attesa di un sostegno di welfare. In relazione a ciò, il Ministro del lavoro ha confermato l'intenzione di voler usare le "risorse che sono all'interno del fondo esodati per affrontare quella parte di problematiche che siano ancora rimaste irrisolte".

Pensione anticipata 2015 - 2016: riprendono i lavori sulle ipotesi di pensionamento con quota 100

Nel primo pomeriggio di oggi riprenderanno le attività di studio della Commissione lavoro alla Camera, per la ricerca di una soluzione alternativa alle ipotesi contributive in arrivo dall'Inps. L'attività dei parlamentari si sta concentrando sul sistema delle quote, un meccanismo che sembra presentare il massimo grado di flessibilità perché al crescere dell'età anagrafica sarà necessario maturare meno versamenti al fine di ottenere il pensionamento e viceversa.

Si pensa in particolare alla Quota 100, giudicata in modo positivo anche da molti dei nostri lettori. Questa misura avrebbe il vantaggio di essere strutturale, ma non collima con la necessità di trovare un compromesso sui conti, visto che secondo le ultime proiezioni avrebbe un costo superiore ai 10 miliardi di euro. Per cercare di ovviare al punto, la Commissione è al lavoro sulla quota 97, ovvero un sistema che permetterebbe la pensione anticipata con uno sbarramento minimo anagrafico corrispondente ai 62 anni d'età, mentre gli altri requisiti sono 35 anni di versamenti e l'accettazione di una penalizzazione del 2% sulla mensilità erogata per ogni anno rispetto a quelli mancanti ai requisiti attualmente in vigore (con un tetto massimo dell'8%).

E voi, cosa pensate dell'attività in corso per la flessibilizzazione dell'accesso all'Inps? Se lo desiderate potete condividere con gli altri utenti le vostre idee tramite la funzione commenti del sito, mentre per ricevere i prossimi aggiornamenti vi ricordiamo di utilizzare il comodo tasto "segui" in alto.