"Il fulcro delle proposte di legge che verranno discusse è rappresentato dalla richiesta di introdurre un criterio di flessibilità nel sistema previdenziale" afferma il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, parlando al riguardo delle ipotesi allo studio in Parlamento come valida alternativa a quanto emerso finora dall'area governativa. La minoranza Dem sembra infatti orientarsi su una diversa strutturazione del welfare in età avanzata, aprendo ai lavoratori disagiati e ai disoccupati attraverso due proposte precise. La prima dovrebbe è l'ormai nota pensione anticipata con Quota 100, già proposta negli scorsi mesi all'attenzione del Premier e approvata anche da altri movimenti politici, ultimi in ordine di tempo gli appartenenti alla Lega Nord.
La seconda ipotesi sulla quale starebbe lavorando la Commissione lavoro è quella della quiescenza anticipata a 62 anni, con almeno 35 anni di versamenti e l'accettazione di una penalizzazione del 2% per ogni anno mancante rispetto ai requisiti di legge. Quest'ultima proposta è nota anche come Quota 97, sebbene la flessibilità di tale meccanismo sia limitata dal requisiti anagrafico fisso.
Riforma pensioni e anticipate flessibili: riprende l'attività di discussione sulla previdenza
Stante la situazione, l'attività del Parlamento sul dossier delle Pensioni riprenderà nella giornata di domani, quando verranno discussione i disegni di legge numero 857 e numero 2945; a fare da capofila è ancora una volta il Presidente di Commissione Cesare Damiano, che dovrà cercare di trovare una mediazione tra le esigenze dei lavoratori e quelle di tenuta dei conti a cui è chiamato l'esecutivo.
Resta al centro delle discussione anche la possibilità di ottenere il pensionamento tramite l'esercizio di un'opzione contributiva pura con 41 anni di età, seppure il ricalcolo della futura mensilità tramite questo sistema di conteggio rischia di penalizzare fortemente le future mensilità, soprattutto per chi potrebbe usufruire in larga parte del retributivo.
Damiano: la riforma Fornero è controproducente e va cambiata, serve flessibilità
Quale che sarà il meccanismo di flessibilizzazione che verrà finalmente approvato, resta da sottolineare la necessità di un intervento sulla legge Fornero, al fine di risolvere le tante situazioni di stallo sperimentate da lavoratori in età avanzata e disoccupati in stato di disagio.
"La riforma del 2011 ha avuto due effetti controproducenti" conclude l'ex Ministro del lavoro: "il primo è quello di aver creato una situazione esplosiva a causa dell'assenza di gradualità nell'innalzamento dell'età pensionistica. Il secondo è che andare in pensione di vecchiaia oltre i sessantasette anni è causa di blocco delle assunzioni". Due problemi a cui si può porre rimedio solo ripristinando il naturale turn over e flessibilizzando nuovamente l'accesso all'Inps. Se desiderate ricevere i prossimi aggiornamenti relativi al tema dei lavori parlamentari per la riforma delle pensioni, vi ricordiamo di cliccare sul comodo tasto "segui" che trovate in alto, sopra al titolo dell'articolo.