"Non si può più aspettare, occorre introdurre meccanismi di flessibilità in un sistema rigido e iniquo": sono le parole del Segretario Spi Cgil Vera Lamonica, pronunciate in occasione del convengo "Pensieri e Pensioni" al riguardo dell'attuale situazione di stallo del sistema previdenziale. L'ennesimo richiamo all'apertura di un nuovo dialogo e confronto con il Governo ha fatto seguito alle numerose dichiarazioni che si sono già succedute al riguardo nel corso delle ultime settimane, da parte di tutte le principali sigle sindacali. La richiesta delle parti sociali consiste nella creazione di un tavolo di discussione condiviso con il Governo, al fine di realizzare al più presto una riforma della previdenza che permetta di includere nelle tutele Inps i tanti lavoratori e disoccupati in età avanzata che vivono situazioni di disagio.

Ricordiamo a titolo di esempio gli esodati e i precoci non salvaguardati, chi ha svolto lavori usuranti, i Quota 96 nella scuola e più in generale tutti i disoccupati che risultano troppo giovani per il pensionamento e troppo avanti con l'età per potersi reinserire nel mercato produttivo.

Ministro Poletti attende riscontro dall'Inps per la convocazione

Sul tema delle riforma previdenziale e delle pensioni anticipate il Ministro Poletti si è detto più volte aperto ad un confronto, ma le tempistiche non sembrano coincidere con la sensazione di urgenza riportata dai sindacati. Interrogato da un utente di Twitter sulla riforma della legge Fornero, il Ministro del lavoro ha spiegato ieri che "non è cosa facile: servono risorse adeguate e non bisogna dimenticare la comunità europea.

Comunque in estate faremo il possibile". Al momento l'esecutivo sarebbe in attesa dei rilievi eseguiti dai tecnici dell'Inps: il Neo Presidente Boeri ha spiegato di avere allo studio diversi scenari, alcuni dei quali potrebbero offrire la pensione anticipata tramite il meccanismo del ricalcolo contributivo. Ad ogni modo, l'ente di previdenza consegnerà l'analisi degli scenari a giugno 2015, pertanto una prima valutazione potrebbe arrivare entro l'estate.

A questo punto è possibile che la convocazione dei sindacati possa coincidere con tale scadenza.

Pensioni anticipate e flessibilità previdenziale: per i sindacati è questione di giustizia sociale

Stante la situazione, bisognerà quindi attendere che vengano fatte le opportune verifiche sulle coperture necessarie per le misure di flessibilità che finora sono state proposte.

Resta comunque il fatto che i lavoratori e i sindacati attendono l'arrivo di un provvedimento di riforma previdenziale che possa risultare finalmente strutturale: "un intervento è doveroso anche in nome della giustizia sociale" spiega Lamonica, riferendosi al fatto che non si può uniformare la data di pensionamento prevista dalla legge senza tenere conto delle diverse tipologie di attività. "Non si può chiedere a chi ha un'occupazione usurante di lavorare fino a 67 anni" conclude la sindacalista.

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