Non si sono fatte attendere le reazioni dei sindacati alle proposte di riforma pensioni annunciate dal presidente dell'Inps Tito Boeri che dovrebbero poi essere fatte proprie dall'esecutivo, secondo quanto ha spiegato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti anche se il presidente del Consiglio e segretario del Pd, Matteo Renzi, sulla questione previdenziale ancora "tace", come ha sottolineato ieri in un'intervista all'askanews il presidente della commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano, dell'Area Riformista del Pd che fa riferimento a Piergluigi Bersani.

Riforma pensioni, tagli e flessibilità: le proposte di Boeri non convincono i sindacati

"Il presidente dell'Inps - ha dichiarato il responsabile delle questioni previdenziali dell'Ugl, Nazzareno Mollicone - si esprime molto sulla situazione dei pensionati e dei pensionandi, con proposte che prevedono interventi sulle Pensioni in essere. Ma è fondamentale dire prima di tutto - ha sottolineato il dirigente sindacale - che il sindacato ritiene intoccabili le pensioni percepite dai lavoratori in base agli anni di contribuzione". Al contrario, l'Ugl chiede "costante adeguamento al costo della vita - ha detto Mollicone - intaccato negli ultimi anni dalle riduzioni apportate dalle varie leggi finanziarie".

Nemmeno all'Ugl piace l'atteggiamento di Boeri ai vertici dell'Istituto nazionale per la previdenza sociale. "Ricordiamo al presidente dell'Inps - ha detto il sindacalista - che l'Ente da lui amministrato è finanziato con i contributi dei lavoratori dipendenti e dei datori di lavoro, prima di avanzare qualsiasi proposta - ha evidenziato Nazzareno Mollicone - dovrebbe confrontarsi con i loro rappresentanti che continua ad ignorare".

Così come gli altri sindacati l'Ugl sollecita il confronto sia con Boeri ma soprattutto con il ministro Poletti: "Si decidano a convocare al più presto i sindacati - ha concluso - per esaminare tutti i diversi problemi del sistema previdenziale italiano".

Modifiche legge Fornero, le parti sociali sollecitano confronto con il Governo Renzi

Per il leader della Uil Carmelo Barbagallo, è necessario che esecutivo ed Inps non generino ulteriore confusione sulla riforma pensioni 2015 e si chiariscano le idee soprattutto per quanto riguarda l'introduzione di nuove forme di pensione anticipata, perché "un'uscita flessibile serve, non tutti - ha sottolineato il segretario generale della Uil - possono andare in pensione allo stesso momento". L'auspicio di Barbagallo è che la flessibilità Boeri e Poletti "non la vogliano raggiungere a spese dei pensionati e dei pensionandi". In merito al prestito dice che "non esiste in natura l'idea di un prestito da recuperare.

Piuttosto, agli anziani dovrebbero andare dei lavori socialmente utili, che invece ad oggi - ha sottolineato - sono andati ai giovani, precarizzandoli".

Sul ricalcolo delle pensioni, "non si può intervenire retroattivamente su prestazioni già in essere, sarebbe arbitrario", ha fatto sapere anche il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, commentando le proposte di Boeri su tagli alle pensioni alte calcolate col sistema retributivo superiori ai contributi versati. "Diverso - ha però aggiunto la leader del sindacato rosso sollecitando ancora il confronto con il Governo Renzi - se si pensa a forme di solidarietà. Oggi, comunque - ha sottolineato la Camusso - il tema più urgente è la rigidità in uscita della riforma Fornero e l'allungamento dell'età pensionabile".