"Sconsigliamo a chiunque di utilizzare gli eventuali risparmi per scopi che siano diversi dalle salvaguardie. Se ci saranno risorse che avanzano, dovranno a nostro avviso essere impiegate per risolvere i casi di maggiore ingiustizia previdenziale". Sono le parole scelte dal Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano in relazione alle ultime vicende che stanno coinvolgendo l'Inps, con particolare riferimento alle perplessità manifestate dal Neo Presidente dell'Inps Tito Boeri. L'economista della Bocconi avrebbe infatti manifestato le proprie perplessità sul modo in cui sono state implementate le precedenti salvaguardie e sanatorie, anche perché vi sono risorse che sono rimaste di fatto inutilizzate.

A tal proposito, Damiano spiega che "le coperture finanziarie pretese a suo tempo dalla Ragioneria erano sovrastimate".

Riforma pensioni 2015, le risorse per le anticipate potrebbero arrivare dalla spending review

Nel frattempo l'esecutivo ha messo al lavoro il proprio consigliere economico Yoram Gutgeld sulla questione della spending review e della riduzione dei costi della politica, oltre che dell'apparato amministrativo. L'idea è che una parte dei fondi utili a flessibilizzare l'accesso all'Inps possa arrivare anche da una razionalizzazione della spesa pubblica, stante che le aree di potenziale risparmio appaiono numerose: dal divieto di cumulo tra retribuzione e Pensioni nella politica al taglio dei vitalizi e dei sussidi, fino all'ottimizzazione del personale e degli sprechi nelle partecipate pubbliche.

Secondo l'ex Commissario Cottarelli, gli interventi correttivi sugli sprechi potrebbero portare al reperimento di quasi 700 milioni di euro. Non è quindi un caso se anche le parti sociali hanno indicato in passato proprio quest'area come quella più sensata per effettuare nuovi tagli e per reperire le risorse necessarie a ripristinare una nuova forma di pensionamento anticipato, da destinare ai lavoratori disagiati.

Pensioni anticipate, le probabili scadenze dei prossimi mesi: Governo attende riscontro dall'Inps

Stante la situazione, l'esecutivo sarebbe in attesa non solo del riscontro sulla spending review, ma anche di quello da parte dell'Inps. L'istituto di previdenza pubblico sta infatti portando avanti un'attività di studio tecnico sulle possibili soluzioni da seguire per flessibilizzare i criteri di quiescenza attualmente in corso.

Secondo le ultime dichiarazioni di Boeri, si potrebbe cercare la via dell'equità previdenziale tramite la richiesta di un contributo di solidarietà da mettere a carico di chi è riuscito ad ottenere mensilità elevate di tipo retributivo, soprattutto nei casi di maggior dicotomia tra contributi effettivamente versati e pensione erogata. Proprio il riferimento al calcolo pensionistico contributivo è tornato più volte nelle parole dell'economista della Bocconi, tanto che sulla base di questi presupposti l'Inps invierà entro giugno le proprie proposte di riforma all'attenzione del Ministro del lavoro Giuliano Poletti. Solo allora l'esecutivo inizierà una valutazione effettiva riguardante il tema della riforma previdenziale.

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