"Noi abbiamo determinato un'idea della politica economica, ma abbiamo subito due arretramenti: uno si chiama Pensioni, l'altro sul terreno dei diritti": in questo modo il Segretario Generale della Cgil Susanna Camusso definisce l'attuale situazione di stallo sulla politica governativa inerente pensioni e lavoro. Purtroppo la contrattazione non è finora riuscita a risolvere in via strutturale l'esigenza di flessibilizzare l'accesso all'Inps sperimentata da tanti lavoratori, che a partire dalla riforma Fornero hanno cominciato a vivere situazioni di disagio.
Basti ricordare gli esodati, i precoci, chi ha svolto lavori usuranti, i Quota 96 della scuola e più in generale tutti coloro che sono rimasti disoccupati in età avanzata: esclusi contemporaneamente dalla possibilità di ottenere una pensione, ma anche dal mondo del lavoro. "In sette anni un quarto dell'apparato produttivo del nostro Paese" è saltato, spiega ancora la Camusso, puntando il dito anche sulla crescita della disoccupazione sopra la soglia del 10%: "tutta la discussione che si fa sul sindacato senza questi numeri è solo fantasia".
Riforma pensioni 2015: Barbagallo della Uil torna su uscita flessibile
La crescita della disoccupazione e la situazione appena descritta è oggetto di grande preoccupazione anche per Annamaria Furlan della Cisl, che ha sottolineato la gravità dei dati rilasciati recentemente dall'Istat.
Secondo la sindacalista "dimostrano ancora una volta che senza un patto tra Governo e parti sociali, non ci potrà essere rilancio e nuova occupazione". Ma altrettanto duro è stato anche il commento della Uil, ad opera di Carmelo Barbagallo, che ha richiamato prima di tutto l'esecutivo alla ragionevolezza: "Governo e Inps devono chiarirsi le idee su come tornare alla flessibilità, perché un'uscita flessibile serve".
Il sindacalista entra anche nel merito del meccanismo di pensionamento anticipato, spiegando di attendersi un provvedimento che non vada a pesare per l'ennesima volta sulla categoria dei pensionati attraverso contributi di solidarietà e nuove penalizzazioni.
Pensioni anticipate, Ugl chiede all'esecutivo di avviare subito un nuovo confronto
"Ricordiamo al Presidente dell'Inps che l'Ente da lui amministrato è finanziato con i contributi dei lavoratori, prima di avanzare qualsiasi proposta dovrebbe confrontarsi con i loro rappresentanti": sono le ultime dichiarazioni rilasciate da Nazzareno Mollicone, Responsabile delle questioni previdenziali per l'UGL. Il sindacalista sottolinea la propria contrarietà a flessibilizzare le pensioni in essere con un nuovo contributo di solidarietà, mentre invita l'esecutivo (ed in particolare il Ministro Poletti) a convocare con urgenza le parti sociali, al fin di "esaminare tutti i diversi problemi presenti nel sistema previdenziale italiano".
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