Mentre l'esecutivo annuncia correttivi alla riforma Pensioni Fornero nella prossima manovra economica e finanziaria, la XI commissione della Camera dei Deputati accelera sull'esame congiunto dei disegni di legge che puntano a immettere nuovi strumenti di flessibilità in uscita dal lavoro per la pensione anticipata. Nella convocazione ufficiale dei lavori della commissione di Montecitorio presieduta dal deputato della minoranza del Pd Cesare Damiano è previsto per mercoledì 15 aprile prossimo, a partire dalle ore 14:15, il seguito dell'esame, in sede referente, di undici disegni di legge che prevedono nuove misure in tema di accesso al trattamento pensionistico e di riconoscimento a fini previdenziali dei lavori di cura familiare.

Riforma pensioni, riprende alla Camera dei ddl per la pensione anticipata di uomini e donne

Si tratta in particolare dei seguenti ddl così numerati agli atti della Camera dei Deputati: C. 857 Damiano, C. 2605 Sberna, C. 1879 Cirielli, C. 115 Gebhard, C. 1503 Di Salvo, C. 2046 Fedriga, C. 388 Murer, C. 2430 Fauttilli, C. 1881, C. 530 e C. 728 di Maria Luisa Gnecchi che, insieme alla vicepresidente della commissione Lavoro Renata Polverini è correlatrice dei ddl che dovranno poi confluire in un testo unificato sulla previdenza. Intanto, altre novità sono in arrivo commissione Lavoro pubblico e privato a Montecitorio. "La prossima settimana riprenderà il confronto sul tema delle pensioni con l'ulteriore abbinamento - ha annunciato in una nota stampa il presidente della commissione Cesare Damiano - delle nuove proposte di legge presentate da vari partiti".

Previdenza, Damiano (minoranza Pd): serve subito flessibilità in uscita per lavoratori precoci

Dopo la proposta di legge principale per la pensione anticipata con il requisito anagrafico dei 62 anni ma con l'8% di penalità sul trattamento previdenziale e dopo il ddl per la l'opzione Quota 100, data dalla somma dell'età contributiva e di quella anagrafica, "tra le proposte del Pd c'è anche quella che consente - ha sottolineato Damiano - di andare in pensione a uomini e donne con 41 anni di contributi, indipendentemente dall'età anagrafica e senza penalizzazioni.

Si tratta di una soluzione - ha spiegato il parlamentare dell'Area Riformista del Pd che fa riferimento a Pier Luigi Bersani - che va soprattutto incontro ai cosiddetti lavoratori precoci", cioè quelle persone che hanno iniziato la loro attività lavorativa a quindici anni e che praticamente hanno lavorato per tutta la vita in attività manuali pesanti e usuranti.