Si resta in attesa di nuovi elementi di chiarezza da parte del Governo Renzi sulla riforma Pensioni 2015. Un'altra giornata tra caos e polemiche quella di ieri sul fronte delle modifiche alla legge Fornero verso l'introduzione di nuove forme di flessibilità in uscita per la pensione anticipata. La questione previdenziale non è stata affrontata nemmeno in via generale dal Consiglio dei ministri di ieri dedicato al Def. Ma sono arrivate come una "bomba" sui tanti lavoratori illusi dalle promesse le parole, lapidarie, del vice ministro dell'Economia Enrico Morando (Pd) "Il governo non ha nella propria agenda - ha detto l'esponente dell'esecutivo Affaritaliani.it - alcun intervento sulle pensioni nella prossima Legge di Stabilità".
Un intervento, quello di Morando, forse finalizzato a calmare gli animi dopo le polemiche sollevate dal presidente dell'Inps Tito Boeri che propone sì nuovi criteri per il pensionamento in anticipo ma anche un'operazione di spending rewiev sulle pensioni più alte che andrebbero rideterminate con un nuovo ricalcolo per evitare che chi riceve assegni calcolati col sistema retributivo continui a percepire più di quanto effettivamente versato durante la propria attività lavorativa. Le proposte di Boeri hanno sollevato un vespaio di polemiche e l'economista bocconiano è stato accusato di "andare oltre" rispetto al suo ruolo visto che l'Inps deve applicare le leggi fatte dal Parlamento sul sistema previdenziale e non deve fare la riforma pensioni.
Ma Boeri non ci pensa proprio a fare un passo indietro rispetto a quanto annunciato. "Il nostro compito - ha sottolineato il presidente dell'Inps replicando alle accuse che gli sono state rivolte anche dai presidenti delle commissioni Lavoro di Camera e Senato - è quello di presentare proposte". Intervenendo durante un incontro a Brescia, Boeri ha rilanciato così, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Ansa, le sue "ricette" per nuove forme di prepensionamenti e ha ribadito la necessità di riequilibrare il sistema previdenziale, rendendolo più equo, solidale e sostenibile, "attraverso un prelievo sulle pensioni più alte".
Non parla di tagli indiscriminati il presidente dell'Istituto nazionale per la previdenza sociale ma di un prelievo di "equità" sulle pensioni più alte liquidate col sistema retributivo che sia "proporzionato" ai contributi versati e alla rendita percepita.
E se si trova certamente d'accordo sull'introduzione di nuove forme di pensione anticipata, si dice fortemente contrario alle soluzioni prospettate da Boeri il presidente della commissione Lavoro di Montecitorio Cesare Damiano.
"Non sarebbe accettabile - ha asserito il deputato della minoranza dem - un taglio alle pensioni in essere per il solo fatto - ha evidenziato - che siano state liquidate con il sistema retributivo. Anche questo - ha aggiunto il parlamentare - sarebbe infilare le mani in tasca ai cittadini mettendo in discussione i diritti acquisiti". Sui tagli alle pensioni è intervenuto anche il segretario nazionale dell'Idv Ignazio Messina. "Crediamo - ha detto il leader di Italia dei Valori - che gli unici tagli alle pensioni non solo accettabili ma assolutamente auspicabili - ha sottolineato - sono quelli ai privilegi, a partire dalle pensioni d'oro. Una spending review è costruttiva e utile - ha aggiunto - solo se si ispira a ragioni di equità, in caso contrario - ha concluso il segretario di Idv - non sarebbe altro che un voler far cassa sulla pelle dei cittadini".