Di seguito alla giornata di sciopero di ieri 5 maggio che ha visto nelle principali piazza italiane numerose presenza di protesta al ddl scuola, il premier si è dichiarato disposto a dialogare. La risposta al disaccordo del personale della Scuola verso il ddl è una serie di provvedimenti che porterannoall'applicazione del piano straordinario di assunzioni e all'utilizzo del concorso a cattedra quale nuovo strumento di reclutamento. Nessuna modifica nella modalità delle supplenze e nelle Graduatorie di istituto, che non saranno eliminate, come molto spesso paventato.

Il dettaglio.

Assunzioni dal 1 settembre e concorso 2015

In base ai primi provvedimenti esposti dal Pd con l'obiettivo di stabilizzazione dei docenti precari, le assunzioni saranno per circa 100.701 insegnanti a partire dall'a.s. 2015/2016 su posti vacanti e disponibili e per potenziamento dell'organico con il fine di migliorare l'offerta didattico-formativa. Nel dettaglio, in base al provvedimento di riforma, 55mila posti saranno destinati alle prime assunzioni, con sede bloccata per tre anni; 45mila posti saranno destinate alle assunzioni di 'potenziamento'. Previsto anche un piano di mobilità. Con lo svuotamento delle GaE, l'unico modo per entrare nel mondo della scuola sarà vincere il concorso, che sarà bandito per il mese di ottobre 2015 per un totale di circa 60mila posti. Non tutti i vincitori del concorso a cattedra però potranno essere assunti nell'anno scolastico successivo, ma le immissioni saranno distribuite nel triennio 2016/2019 con un contratto a tempo indeterminato e con iscrizione all'albo territoriale. Ma chi potrà partecipare?



Potranno partecipare al concorso a cattedra previsto per il mese di ottobre 2015 solo coloro che hanno conseguito l'abilitazione all'insegnamento. Nella precedente proposta si era avanzata l'idea di posti riservati ai docenti con più di 36 mesi di servizio e all'assenza di una selezione, ma al momento non si ei requisiti definitivi. Nessun insegnante però sarà escluso dal mondo della scuola, ma potrà continuare a insegnare tramite le supplenze brevi in sostituzione del docente di una determinata classe di concorso inserito nell'albo territoriale in oggetto. Le Graduatorie di istituto e in particolare la III fascia non saranno dunque eliminate, ma permetteranno ai docenti, sopratutto quelli senza abilitazione all'insegnamento e ai neo laureati, di avvicinarsi al mondo della scuola con la sottoscrizione di contratti a tempo di supplenze brevi.

Che fine faranno i docenti con più di 36 mesi?

Nessuna fine, in realtà. In base ai punti chiave del provvedimento del Governo Renzi in materia di riforme della scuola, anche i docenti senza abilitazione, inseriti in III fascia delle GI e che si trovano da tempo nel mondo della scuola e che per questo motivo hanno maturato più di 36 mesi servizio potranno continuare a insegnare con contratti di supplenza a tempo determinato, a seguito della modifica della norma che vietava a questa tipologia di docenti di continuare a insegnare, causa l'impossibilità di stipula di altro contratto a tempo. Nel dettaglio, i docenti con più di 36 mesi di servizio nella scuola anche con contratto non continuativo e che al momento non si trovano inclusi nelle Graduatorie ad esaurimento oggetto del piano straordinario di assunzioni, potranno comunque continuare a insegnare con le supplenze brevi, senza invalidare i propri anni di servizio. Non potranno partecipare al concorso in quanto disposto per i docenti con abilitazione all'insegnamento, ma potranno comunque accettare incarichi nella scuola in sostituzione.Se desiderate restare aggiornati sulle notizie in materia di pensionamento e scuola, vi consigliamo di cliccare su 'segui' in alto a destra del nome dell'autore dell'articolo. Vi ricordiamo che, nel caso abbiate trovato la news interessante, potete anche votarla cliccando sulle stelle in alto a destra.